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Guerriglia sull'A16 tra supporter Bari e Lecce: 4 denunciati: avevano mazze e manganelli

 
Redazione online

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Scontro tra tifoserie Bari e Lecce sulla A16: un mezzo in fiamme, chiuso tratto autostrada

Due pulmini incendiati, altri mezzi danneggiati, un tratto di autostrada chiuso. Il salentini erano diretti a Roma, i baresi a Cava De' Tirreni per le rispettive trasferte

Domenica 23 Febbraio 2020, 13:58

24 Febbraio 2020, 15:31

All’indomani degli scontri tra i supporter del Bari e del Lecce avvenuti ieri sulla A16 nel foggiano, gli agenti della Digos di Bari hanno identificato 90 tifosi e denunciato quattro di loro: uno è un supporter del Lecce di 35 anni, e tre del Bari, di età compresa tra i 39 e i 59 anni, trovati in possesso di due mazze da baseball, due manganelli, un taglierino, due paia di guanti, uno scaldacollo con il logo di un noto gruppo ultras barese, e una frusta costituita da tre anime in ferro e la parte riflettente di uno specchietto retrovisore. Uno dei tifosi denunciati aveva precedenti specifici per reati da stadio ed è risultato già sottoposto a Daspo. Le due tifoserie erano venute a contatto ieri mentre percorrevano lo stesso tragitto autostradale. I tifosi baresi erano diretti a Castellamare di Stabia (Napoli) per l’incontro di calcio Cavese-Bari, quelli leccesi a Roma per l'incontro Roma-Lecce. I controlli hanno consentito di identificare, complessivamente, una novantina di tifosi (alcuni dei quali con delle visibili ferite al capo) che avevano "rinunciato» ad assistere alle partite Roma-Lecce e Cavese-Bari. I quattro denunciati sono accusati di porto senza giustificato motivo di oggetti atti ad offendere. Nei giorni scorsi erano stati denunciati a vario titolo due tifosi baresi, di 43 e 27 anni, per possesso e uso di fumogeni e per la violazione di divieto di accesso a manifestazioni sportive, durante l’incontro Monopoli-Bari del 9 febbraio scorso

IL FATTO - Violenti scontri tra tifosi baresi e leccesi: due pulmini incendiati, altri mezzi danneggiati, un tratto dell’A16 (all'altezza di Cerignola) rimasto chiuso per un’ora mezza, alcuni feriti. È il bollettino di guerra di una domenica calcistica di follia in mattinata nel tratto compreso tra Cerignola e Candela all’altezza di un autogrill nei pressi dell’uscita Ofanto Nord.

Secondo una prima ricostruzione da parte della Polizia Stradale di Trani per prima intervenuta sul posto e degli agenti della Digos della Questura di Bari, ieri mattina un pullman di tifosi biancorossi diretto a Cava dei Tirreni per Cavese-Bari ha accostato in autostrada, pare per una improvvisa foratura. I conducenti di almeno altri sei pullman del corteo barese hanno accostato anche loro. Poco dopo in autostrada è sopraggiunto il serpentone di circa una decina di minivan di tifosi del Lecce diretti allo stadio Olimpico per assistere alla partita contro la Roma. Ovviamente le due tifoserie si sono «riconosciute». Non è chiaro chi ha ingaggiato la lite per primo, se i tifosi biancorossi o quelli giallorossi. Sta di fatto che sono arrivati subito alle mani.

Quando sono arrivati i poliziotti, sull'asfalto c'erano fumogeni, mazze, vetri rotti e fazzoletti sporchi di sangue.  Non si hanno notizie di feriti e nessuno, pare, averebbe chiesto l'intervento del 118. Il tratto autostradale è rimasto chiuso per circa un'ora e mezza ma poi è stato riaperto.

IL PRESIDENTE CHIRELLI: «SONO INORRIDITO» 

«Sono inorridito nel sapere cosa sia successo e nel vedere le immagini di cosa abbiano fatto i delinquenti. Tali atti offendono a morte il calcio e chi lo ama. Si accertino i responsabili : coloro che occupavano i pullman erano noti ? I club si facciano dare i nomi dalle forze dell 'ordine e dai proprietari della compagnia dei trasporti che ha affittato i veicoli. Parlino e denuncino chi era sui pullman per prendere le distanze dai delinquenti. I club applichino l'istituto del gradimento e non consentano più di macchiare maglia e simboli, non saranno tollerate scuse».
E’ il commento del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, a quando avvenuto oggi in Puglia, dove lungo il tratto autostradale A16 tra Cerignola e Candela, nel Foggiano, si sono verificati violenti scontri tra le tifoserie del Bari e del Lecce, che si sono 'incrociatè durante il cammino verso le rispettive mete (Roma per quella salentina). Il Bari, con una nota, aveva poi espresso «la più ferma condanna per quanto accaduto sul tratto autostradale che collega la Puglia alla Campania. Ogni forma di violenza è da condannare nel modo più assoluto. Sono episodi che non hanno nulla a che vedere con i valori che la Società biancorossa e la città di Bari hanno da sempre promosso e sostenuto. Questi episodi sono da condannare». Sempre il Bari aveva poi espresso «la propria solidarietà all’US Lecce e ai suoi tifosi, unitamente agli auguri di una pronta e completa guarigione agli eventuali feriti».
Sulla vicenda era intervenuto anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro: «non credo ci siano parole per commentare l'accaduto - aveva fatto sapere con una nota -, se non quelle di condanna assoluta, senza se e senza ma, verso azioni così vili e violente che nulla c'entrano con lo sport e i suoi valori. Da sindaco, da barese e da tifoso mi vergogno per loro e chiedo scusa a nome della città».

SOLIDARIETA' DEL CLUB BARI AL LECCE E AI SUOI SOSTENITORI

Il Bari condanna con una dura nota le violenze avvenute oggi lungo il tratto autostradale A16 tra Cerignola e Candela, nel Foggiano, con scontri tra le tifoserie di calcio baresi e leccesi, oltre ad esprimere vicinanza al club salentino e ai suoi sostenitori.

«SSC Bari - è scritto nel documento del club - intende esprimere la più ferma condanna per quanto accaduto quest’oggi sul tratto autostradale che collega la Puglia alla Campania. Ogni forma di violenza è da condannare nel modo più assoluto. Sono episodi che non hanno nulla a che vedere con i valori che la Società biancorossa e la città di Bari hanno da sempre promosso e sostenuto».

«Questi episodi - prosegue la nota del Bari - sono da condannare in maniera netta e categorica. Coloro i quali si sono resi protagonisti di azioni così vili e violente, niente hanno a che fare con la civiltà e la sportività della maggior parte della tifoseria barese. In attesa che le autorità competenti facciano piena luce su quanto effettivamente accaduto, la Società esprime tutta la propria solidarietà all’US Lecce e ai suoi tifosi, unitamente agli auguri di una pronta e completa guarigione agli eventuali feriti».

«VITTIME DI UN VILE AGGUATO»

«L'U.S. Lecce esprime la propria vicinanza ai tifosi giallorossi,vittime di un vile agguato, avvenuto in tarda mattinata, nel tragitto per raggiungere la Capitale per assistere alla gara di campionato Roma-Lecce. La carovana dei mezzi dei sostenitori giallorossi, partita da Lecce, è stata bloccata sull'autostrada all’altezza di Cerignola, dove alcuni veicoli sono stati danneggiati e uno di questi dato alle fiamme». Il sodalizio del presidente Saverio Sticchi Damiani, attraverso una nota pubblicata sul sito ufficiale della società, esprime così la propria solidarietà, ai tifosi vittima dell’agguato.
«In un momento in cui il Paese sta attraversando una emergenza sanitaria di portata storica - si legge ancora nella nota - si prende atto con sgomento, che ci sono individui che preferiscono concentrarsi su azioni delittuose, a danno di altre persone, prendendo di mira tutti indiscriminatamente». "L'U.S. Lecce, nel condannare fermamente ogni forma di violenza - conclude la nota - ripone la massima fiducia nel lavoro delle Autorità competenti, in attesa che sia fatta piena chiarezza sull'accaduto».

«AZIONI VILI» : LA CONDANNA DI DECARO 

Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha diffuso una nota per condannare con forza gli scontri tra tifosi del Bari e del Lecce sull'autostrada A16. «In una giornata in cui a Bari si è vissuto un momento di preghiera e di pace in un clima di serenità e accoglienza, le notizie che ci giungono di scontri avvenuti in autostrada, che ha visto coinvolti alcuni tifosi baresi, fanno ancora più male», scrive il primo cittadino. «Non credo ci siano parole per commentare l'accaduto, se non quelle di condanna assoluta, senza se e senza ma, verso azioni così vili e violente che nulla c'entrano con lo sport e i suoi valori. Da sindaco, da barese e da tifoso mi vergogno per loro e chiedo scusa a nome della città di Bari. La storia della nostra città e della squadra di calcio non ha niente a che fare con queste persone, che speriamo ricevano una punizione esemplare», conclude Decaro

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