BARI - L’inverno «pazzo» in Puglia sta facendo convivere piogge, gelate e nevicate con la siccità perdurante, nella quale al 5 febbraio mancano all’appello 118 milioni di metri cubi d’acqua, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo afferma Coldiretti Puglia, in un’analisi dei dati del Consorzio di Bonifica della Capitanata, in occasione dell’improvviso maltempo che ha fatto crollare la temperatura di oltre 10 gradi dopo una finta primavera che ha fatto fiorire i mandorli.
«Dopo giorni di temperature che hanno toccato anche i 18 gradi, le temperature sono crollate bruscamente: da qualche ora la Puglia è sferzata da venti che raggiungono anche i 100 chilometri orari e sono stati registrati fenomeni di gelate e nevicate a macchia di leopardo. Il clima pazzo non aiuta certamente la programmazione colturale in campagna. Nonostante la brusca inversione di tendenza del meteo, le piogge non sono sufficienti a riempire gli invasi», denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
L’agricoltura pugliese per effetto dei cambiamenti climatici - aggiunge Coldiretti Puglia - ha perso più di 3 miliardi di euro in un decennio, tra produzione agricola, strutture e infrastrutture rurali. «La diminuzione di acqua negli invasi è stata continua e costante, mitigata solo parzialmente dalla sporadiche piogge torrenziali che hanno un effetto disastroso sui campi. Per questo è urgente avviare un Programma di azione regionale, in linea con il Programma Nazionale - aggiunge il presidente Muraglia - tenendo sotto costante monitoraggio i tradizionali e usuali mezzi di approvvigionamento (pozzi e invasi) e di vettoriamento (condotte), ma anche conoscere i flussi d’acqua che vanno all’industria, al potabile e all’uso irriguo».
Secondo il Cnr, il 21% del territorio nazionale è a rischio desertificazione e circa il 41% di questo suolo si trova al Sud, riferisce Coldiretti: «In Puglia le aree affette dal rischio desertificazione sono pari al 57% - conclude il presidente Muraglia - e il conto pagato dall’agricoltura, soggetta ai cambiamenti climatici e alla siccità è salato. Il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo, con bruschi crolli o innalzamenti delle temperature, sono all’ordine del giorno e arrecano danni gravi alle colture nelle aree più colpite dal clima pazzo».