Meno rifiuti sulle spiagge della Puglia: questo è il riscontro dei volontari dell’associazione ecologista «Fare Verde», mobilitati oggi nella regione (a Bari, Brindisi e Maruggio) per la ventinovesima edizione dell’iniziativa nazionale «Mare d’inverno», dedicata alla cura delle coste, con il patrocinio di Commissione Ue, ministero dell’Ambiente e Guardia costiera. Lo slogan scelto dagli ambientalisti quest’anno è stato: «C'è un mare di plastica di cui possiamo fare a meno».
I dirigenti di «Fare Verde» Sandro Marano e Virginia Gambatesa spiegano così le ragioni della manifestazione: «Da un punto di vista ecologico la plastica è il peggior materiale in circolazione, non biodegradabile e difficile da riciclare a causa delle diverse famiglie di polimeri da cui è costituita». «Fare Verde - aggiungono - si è mobilitata a Bari-Palese presso il Lungomare Tenente Massaro raccogliendo circa 40 bustoni. Tra i volontari erano presenti gli scout dell’Agesci di Bitonto, alcuni allievi di scuola media accompagnati dalle professoresse e una decina di giovani provenienti da ogni parte d’Italia richiamati dalla responsabile di Fare Verde giovani di Bari».
«Il litorale - rilevano - rispetto agli anni passati si presentava con meno rifiuti. Rinvenute grandi quantità di reti per l’allevamento dei mitili, di flaconi e di bottiglie di plastica. Tra le cose curiose una bottiglia di plastica per il latte sul cui tappo si è formata una concrezione marina».
«Ben vengano norme come la recente Direttiva dell’Unione Europea del giugno 2019 - sottolineano gli ambientalisti - che impone divieti alla vendita di alcuni articoli monouso in plastica. Ma la strada maestra per risolvere il problema dei rifiuti solidi urbani è, come propone da molti anni Fare Verde, la reintroduzione del "vuoto a renderè dietro cauzione per tutti i liquidi alimentari, in modo da ridurre la quantità di rifiuti prodotti, insieme al divieto di uso di materiali non riciclabili come il polistirolo».