Tutti pazzi per il Senatore Cappelli.
«Solo attraverso il recupero delle varietà antiche si potrà ridare competitività al grano duro pugliese». Ne è convinto Vito Tafuni, produttore di Altamura. «La varietà più diffusa - spiega - è la Senatore Cappelli, richiesta dai consumatori più attenti poiché contiene un indice di proteine e un livello di glutine inferiori rispetto alle altre specie». Il produttore passa poi ad analizzare la domanda: viene soprattutto dall’Italia, ma dall’estero è in aumento. Questo frumento si adatta bene alla trasformazione in pasta, ma anche in biscotti. C’è la tendenza a utilizzarlo in sostituzione della farina 00».
La produzione di Senatore Cappelli è inferiore rispetto alle altre varietà con un conseguente aumento del prezzo di circa venti euro al quintale. La coltivazione è meno complessa e onerosa poiché la varietà, avendo uno sviluppo notevole in altezza, non entra in conflitto con le erbe infestanti e, pertanto, non necessita di erbicidi.
«Altro vantaggio - sottolinea Tafuni - è che questo cereale non viene prodotto all’estero e, pertanto, non entra in competizione con frumenti stranieri. Intendo - aggiunge - incrementare la quota di questa varietà, che assicura introiti più elevati nonostante la resa sia inferiore rispetto alle specie Simeto, Ciccio, Core, Quadrato. Ho riservato un terzo della estensione della mia azienda a questo cereale antico, ma, come ho detto, intendo aumentarla».
La ricerca della qualità elevata, secondo alcuni è, però, destinata a fare i conti con la crisi, con il potere di acquisto sempre più compresso. Non la pensa così Vincenzo Ventura, produttore di Altamura: «La diminuzione del potere d'acquisto non è un problema, tanto è vero che la gente acquista, non senza sforzi economici, molti beni che di certo non sono di prima necessità, si pensi agli smartphone. Pertanto, ritengo che l'alta qualità del frumento, garantita da alcune varietà fra cui la Senatore Cappelli, potranno garantire ai produttori i profitti che meritano».
Secondo Pietro Buongiorno, segretario generale della Uila di Puglia, «alla qualità delle produzioni deve affiancarsi il riconoscimento del valore della qualità del lavoro». «È indubbio - afferma - che le dinamiche del mercato stiano premiando i produttori che si orientano verso un innalzamento dello standard qualitativo e che cercano, nel contempo, di valorizzare il patrimonio di biodiversità di cui il nostro territorio è custode. Le nuove politiche di marketing 3.0 - osserva Buongiorno - parlano di un marketing culturale o anche spirituale, tramite il quale le aziende si pongono come punti di riferimento nella risoluzione di problemi sociali, economici e ambientali, dedicando un’attenzione particolare alla relazione uomo-ambiente, intesa sia come contesto fisico che come ecosistema culturale. La Uila - continua - ritiene fondamentale valorizzare il territorio e le nostre tradizioni, ritenendo che la qualità sia fondamentale per il rilancio dell’agricoltura. Bisogna allo stesso tempo fare un’analisi profonda anche sullo stato economico delle famiglie, in particolar modo del Sud che sempre più incontrano difficoltà per arrivare a fine mese. Per questo - ricorda - abbiamo chiesto al governo una inversione di rotta. Perché, se è assolutamente necessario rivolgere la nostra attenzione e, soprattutto, quella del consumatore alle produzioni di qualità del nostro territorio, investendo su una vera educazione alimentare, è altrettanto necessario - conclude il segretario generale della Uila di Puglia - alleggerire la tassazione di dipendenti e pensionati per far crescere i consumi».
La Senatore Cappelli o Cappelli è una varietà di grano duro autunnale ottenuta dal genetista Nazareno Strampelli - agli inizi del XX secolo nel Centro di ricerca per la cerealicoltura di Foggia - per selezione genealogica della popolazione nord-africana «Jenah Rhetifah».
Rilasciata nel 1915, la nuova varietà di frumento fu dedicata da Strampelli al marchese abruzzese Raffaele Cappelli, senatore del Regno d'Italia, che, negli ultimi anni dell'Ottocento, assieme al fratello Antonio, aveva avviato le trasformazioni agrarie in Puglia e sostenuto lo Strampelli nell’attività, mettendogli a disposizione campi sperimentali, laboratori e altre risorse.
Il grano Cappelli, nonostante fosse molto alto (circa 150-160 centimetri), tardivo e suscettibile alle ruggini e all'allettamento (ripiegamento fino a terra per l'azione del vento o della pioggia), ebbe grande successo in Italia per la larga adattabilità, la rusticità e l’eccellente qualità della semola.
L'introduzione di questa varietà determinò l'aumento delle rese medie da 0,9 tonnellate ad ettaro del 1920, ottenute con le vecchie varietà locali, ossia ecotipi caratterizzati da elevata taglia, accentuata tardività, alto indice di accestimento totale, con i difetti che ne conseguono (suscettibilità all'allettamento ed alla stretta), a 1,2 tonnellate ad ettaro alla fine degli anni '30. Nel trentennio dagli anni '20 agli anni '50, fino al 60% della superficie nazionale a grano duro era investita a Cappelli, che si diffuse in seguito anche in altri Paesi del Mediterraneo. La varietà è ancora coltivata dopo quasi un secolo, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna), per la produzione di pasta di qualità superiore e pane e pizza biologici, nicchia questa per la quale si va sviluppando un mercato interessante.
Dagli inizi del secolo scorso fino agli anni '60 il Senatore Cappelli ha rappresentato la base del miglioramento genetico del frumento duro ed è infatti presente nel patrimonio genetico di quasi tutte le varietà di grano duro oggi coltivate in Italia e di numerose altre a livello internazionale.
Le modeste densità di semina, la limitata fertilità del terreno e il basso consumo di fertilizzanti contribuirono per lungo tempo ad alleviare il problema dell'allettamento associato all'elevata statura di questa varietà. Dopo la seconda guerra mondiale, la possibilità di produrre concimi azotati a basso costo stimolò la costituzione di varietà in grado di valorizzare la somministrazione di quantità crescenti di azoto. Inoltre, l'accresciuta disponibilità degli erbicidi ha permesso di ovviare alla minore competitività delle piante basse nei confronti delle infestanti. Negli anni successivi (dal 1950 al 1960), il miglioramento genetico fu dunque orientato soprattutto alla riduzione della taglia e all'aumento della precocità, con attenzione alle caratteristiche qualitative della granella.