Tra luglio e settembre la Puglia ha speso appena 22,6 milioni di euro di fondi del Programma di sviluppo europeo, con un «notevole divario» tra l’obiettivo di spesa per il 2019 e «gli importi effettivamente erogati», tanto da «rendere difficile il conseguimento» del budget. Per questo il direttore generale della Dg Agricoltura di Bruxelles ha scritto al governatore della Puglia, Michele Emiliano per chiedere un intervento urgente con lo scopo di salvare il Psr.
Non è un commissariamento. Ma gli uffici della Commissione hanno chiesto che la Regione, entro la fine di gennaio, informi Bruxelles sulle «principali azioni» che «intende intraprendere al fine di risolvere le criticità del programma in modo efficace e rapido, e sulla relativa tempistica». Per questo, la Puglia dovrà presentare una relazione ogni due mesi.
L’Ue ha contestato alla Regione gli stessi dati evidenziati lunedì dall’inchiesta della «Gazzetta»: «Per molte misure, sottomisure o tipologie di operazioni il livello di spesa è attualmente estremamente ridotto o pari a zero, nonostante nella fase di programmazione tali interventi siano stati ritenuti necessari per soddisfare le esigenze prioritarie» dell’agricoltura pugliese. «La lentezza della spesa - secondo la dg Agricoltura - si riflette in una minore efficacia dell’attuazione del programma, visti i lunghi periodi attesi dai beneficiari per ottenere il sostegno».
La missiva della Ue ha innescato, ovviamente, la polemica politica. L’europarlamentare Raffaele Fitto parla di «commissariamento» (tra virgolette) e di «totale fallimento»: «Da tempo e più volte - dice l’esponente salentino di Fd’I - avevamo lanciato il grido di allarme. Emiliano ha non solo ignorato, ma peggiorato la situazione: sosteneva pubblicamente che la situazione non era quella denunciata, anzi incredibilmente e irresponsabilmente parlava di più del 100% di spesa. Oggi non siamo contenti di avere ragione, siamo molto rammaricati nel vedere un settore fondamentale della nostra economia non solo in ginocchio ma anche allo sbando totale». Sulla stessa linea anche Nino Marmo (Fi), il primo ieri a parlare della lettera di Bruxelles: «Emiliano molto probabilmente continuerà a far finta di niente, come spesso gli accade quando emergono i fallimenti della sua amministrazione».
Ma le critiche arrivano anche da sinistra. «Sull’agricoltura saremo vigilati a vista, in pratica commissariati - dice il consigliere Fabiano Amati (Pd) -, e spero che serva a ridurre il danno. Ovviamente, dobbiamo rimboccarci seriamente le maniche, rinforzando la dotazione di personale, perché il messaggio dell’Europa mette in evidenza una situazione da risanare».
Secondo gli ultimi dati, a fine dicembre la Puglia potrebbe perdere circa 80-90 milioni di Feasr (il fondo europeo per l’agricoltura), che verranno definanziati e - se la Ue sarà d’accordo - potranno essere recuperati nel budget del 2020. Ma, nel frattempo, molte delle misure più importanti del Psr sono bloccate per via dei ricorsi alla giustizia amministrativa.