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Critiche abito blu, Bellanova: «Eleganza è rispettare se stessi». Offese sui social, la solidarietà del premier

 
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Il blu elettrico della Bellanova: applausi oltre alle web-critiche

Prima di lei soltanto Maria Elena Boschi aveva osato tanto

Venerdì 06 Settembre 2019, 10:24

07 Settembre 2019, 18:12

Nel primo pomeriggio, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte ha espresso, in una conversazione telefonica, la propria solidarietà al ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova dopo gli attacchi social ricevuti in queste ore.

«La vera eleganza è rispettare il proprio stato d’animo: io ieri mi sentivo entusiasta, blu elettrica e a balze e così mi sono presentata. Sincera come una donna. #qualcosadiblu». La ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, risponde su twitter agli hater che l’avevano attaccata per quell'abito scelto per il giuramento al Quirinale. Bellanova ritwitta in particolare il post di Enzo Miccio, conduttore Tv, wedding planners e, come lui stesso si definisce, "paladino del buon gusto», che si è schierato in suo sostegno. Nel verdetto di Miccio sulla scelta della ministra si legge: "Un abito in organza e chiffon con piccole balze, in un bel blu, perfetto per la sua silhouette. Abbinato magistralmente a delle slingback nere. Accessori in tinta con il piccolo torchon che incornicia lo scollo dell’abito. Per me #TeresaBellanova è #EnzoMiccioApproved».

E poche ore dopo rilancia con una nuova foto. «Visto che il blu di ieri ha elettrizzato molti, ho voluto provare con questa mise oggi, che ne dite? #vestocomevoglio oppure no? Secondo voi?». Questa volta si mostra vestita con una camicia gialla a pois neri, sorridente e pronta ai nuovi commenti sul social che in pochi minuti diventano centinaia. Ma gli attacchi e gli insulti sui social per Bellanova, hanno provocato in 24 ore scontri di tono molto duro che riguardano anche il suo curriculum.

Il ministro dell’Agricoltura, nel giorno del debutto al governo, è stata infatti bersaglio di ironia non solo per il look scelto per il giuramento al Quirinale, ma anche perché, con un passato da bracciante e sindacalista, ha la terza media. I social si riempiono in poche ore di migliaia di post, molti anche a difesa della ministra e sono in tanti a sottolineare che l’immagine delle donne, troppo avvenenti o no, non è mai considerata giusta.

Fra le difese di molti colleghi Dem, appare quella del segretario Nicola Zingaretti: «Con Teresa Bellanova. Senza se e senza ma. Io e tutto il Pd». Al coro dell’ironia sui social per l’abito blu elettrico scelto da Bellanova si è unito anche un ex parlamentare come Daniele Capezzone: «Carnevale? Halloween?», ha twittato, attirandosi le ire dei Dem che hanno definito le sue parole sessiste. Ma la difesa è trasversale politicamente e intervengono anche i frati di Assisi nel loro profilo su Twitter. «Basta con insulti e parole di odio. Cara @TeresaBellanova porta con te le storie dei nostri braccianti, porta con te le storie di coloro che si spaccano la schiena per tirare avanti e non di chi si spacca la schiena sulla tastiera #parolenonsianopietre».

Fra le colleghe dell’opposizione si espone Jole Santelli, vice presidente della commissione antimafia di Forza Italia e Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia che punta l’indice contro «la barbarie, il cattivo gusto, l’ignoranza e il sessismo travestito da attacco pseudo-politico». Corale anche l’alzata di scudi cinquestelle. L’intera delegazione del M5s della commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere parla di «insulti ignobili che offendono tutta l’Italia. Troppo spesso questi comportamenti scaturiscono per il solo fatto che l’obiettivo è una donna. Inaccettabile»

IL VESTITO BLU (di Marisa Ingrosso)

Qualcuno sul web l’ha presa in giro. Anche scherzosamente, come il sindaco di Locorotondo Tommaso Scatigna (FdI) che, per altro, è piuttosto in carne. Eppure la scelta dell’abito del neo-ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, vale più di un trattato sul femminismo 2.0. Perché soltanto una persona magnificamente libera da tutte le paranoie anoressizzanti che avvelenano l’immaginario delle donne contemporanee può scegliere di arrivare al Quirinale, per giurare nelle mani del presidente Sergio Mattarella, in un multistrato plissé di scioccante colore blu elettrico.

E questo per tre ottimi motivi. Il primo è che ogni donna sa che il plissé e il bouclé sono vezzi da concedersi col contagocce, giacché riempiono lo spazio e possono centuplicare la silhouette. Il secondo è che il blu elettrico è un colore pazzesco, è il bagliore dei fulmini, catalizza l’attenzione. Quindi, se non sei sicura al mille per mille del tuo fascino, magari fai scelte più misurate, più di basso profilo. A maggior ragione con quella «cornice», in quella occasione ufficiale in cui, in effetti, c’era l’ennesima schiacciante maggioranza di uomini vestiti delle mille, sobrie, nuance del blu.

Infine, bisogna ricordare che la prima volta che il blu elettrico fece la sua comparsa nel, sempiternamente bigio-bon ton, salone delle Feste del Quirinale fu spalmato addosso niente meno che alla bella, giovane, longilinea e sarcofago-dotata, Maria Elena Boschi. Un confronto ad alto rischio per la Bellanova, e non solo per lei. Eppure, la ministra pugliese, che certamente sapeva tutte queste cose, ha scelto quell’abito-messaggio: sono curata, sono attenta, sono in gamba, vengo da lontano, ho lavorato sodo e, guardatemi, sono qui e sono radiosa, non mi nascondo, me ne frego.
Applauso.

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