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Xylella, bufera all'Arif, si dimette il commissario: impossibile operare
Fitto: da Emiliano danni inenarrabili

 
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Xylella, bufera all'Arif: si dimette il commissario: impossibile operare

Oronzo Milillo scrive una lettera e lascia: troppe ingerenze, non si lavora serenamente. Preoccupata Confagricoltura

Martedì 27 Agosto 2019, 20:01

20:34

Il commissario dell'Arif, Oronzo Milillo, sbatte la porta e se ne va. In una lettera inviata oggi, 27 agosto, e indirizzata, tra gli altri, al Governatore Michele Emiliano, ha rassegnato le dimissioni «irrevocabili» a far data dal 29 agosto. Nelle motivazioni della sua decisione, Milillo sottolinea che «atteggiamenti e azioni di alcuni settori della Regione non permettono di operare serenamente e nei tempi necessari ad esplicare diverse attività fondamentali per l'Arif e per il territorio».

«Inoltre - aggiunge - sarebbe stata gradita una interlocuzione in merito ad alcune notizie di stampa al fine di poterla informare di eventuali incompatibilità (...avrà sede a Lecce la task force che istruirà le domande di reimpianti  con la collaborazione di personale Arif e del sub commissario Francesco Ferraro, ex sindaco di Acquarica del Capo cui sarà conferita apposita delega...)».  Nella lettera, Milillo allega anche alcuni risultati raggiunti negli ultimi mesi, da maggio ad agosto.

FITTO: DA EMILIANO DANNI INENARRABILI

Il presidente del gruppo europeo Ecr: Fdi, Raffaele Fitto precisa che “Le dimissioni del commissario straordinario dell’ARIF, Oronzo Milillo, certificano (semmai ce ne fosse stato bisogno) il totale fallimento delle Politiche Agricole della Regione Puglia. Dopo l’assessore Leo Di Gioia, anche l’agronomo sbatte la porta e contesta la gestione e l’invadenza del presidente Michele Emiliano, che recita tutti i ruoli della Giunta regionale facendo danni inenarrabili. Le accuse lanciate dal commissario sono inequivocabili e gravissime». 

CONFAGRICOLTURA: SIAMO ALL'ENNESIMA CRISI

Per ConfagricolturaPuglia, l’annuncio delle dimissioni di Milillo è giunto inaspettato. Per il Presidente Luca Lazzaro «Siamo di fronte all’ennesima crisi della gestione del settore agricolo della Regione Puglia. Oggi è inimmaginabile che l’azione dell’Arif si blocchi. Anche perché l’Arif stava cominciando a camminare bene, dopo uno sforzo riorganizzativo significativo da parte di Oronzo Milillo. Questo stop potrà provocare soltanto rallentamenti agli interventi di contrasto e monitoraggio alla Xylella».

M5S: CONFERMA CHE L'ARIF E' UN CARROZZONE

«A soli tre mesi dalla nomina il Commissario dell’Arif Milillo ha rassegnato le dimissioni irrevocabili con motivazioni pesantissime. Dimissioni che seguono la rinuncia all’incarico da parte del professor Selicato, inizialmente indicato dalla Giunta alla guida dell’Agenzia. L’ennesima prova di come alla politica faccia comodo che l’Arif resti un carrozzone utile per le campagne elettorali e chiunque provi a fare una seria programmazione e a mettere ordine si trovi davanti a un muro». Lo dichiarano i consiglieri del M5S in seguito alle dimissioni del Commissario dell’Arif dott. Oronzo Milillo. 

«Queste dimissioni - aggiungono - testimoniano ancora una volta quanto è chiaro ormai da tempo: la totale mancanza di programmazione per il futuro dell’Arif da parte del presidente / neoassessore all’Agricoltura Emiliano e l’abbandono in cui è stata lasciata l’Agenzia. Al prossimo commissario vanno i nostri migliori auguri: ne avrà bisogno». 

FDI E DIT: AGRICOLTURA ALLO SBANDO

Parlano di «agricoltura allo sbando» i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia e Direzione Italia (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola) che chiedono a Emiliano di riferire in aula.

«Ha resistito fin troppo - scrivono - da tecnico pensava di dover ricoprire il suo ruolo in piena autonomia - nell’interesse di un settore (quello agricolo che in Puglia ha davvero bisogno di persone di buona volontà che lo salvino dal disastro) – e, invece, nello svolgimento delle sue funzioni si è dovuto scontrare con l’ingombrante presenza di un presidente di Regione che non delega, che straborda dal suo ruolo di indirizzo e punta, attraverso le Agenzie, alla gestione. Doveva essere il commissario, successivamente alla nomina da parte della Giunta Regionale dei sub commissari, ad affidare loro le deleghe e questi a lui dovevano rispondere, ma ben presto Milillo si è reso conto non solo che le decisioni le prendeva Emiliano, ma che lui stesso era costretto ad apprenderle dai giornali. Gli diamo atto con queste dimissioni di essere un tecnico con la schiena dritta, di non essere il solito ‘miracolato’ della corte di Emiliano che subisce in silenzio pur di restare attaccato alla poltrona come un burattino i cui fili li muove Emiliano».

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