«Quello che ricordo di quello scatto è certamente la tragedia che si consumava sotto i miei occhi e quelli del mondo intero. Un momento molto forte a livello personale e professionale. Sono passati trenta anni ma ho ben vive nei miei ricordi quelle situazioni». È come sempre cortese e gentile Stuart Franklin, celebrità di tutti i tempi della fotografia mondiale ed ex presidente di Magnum Photos, quando risponde alla Gazzetta ad esattamente trenta anni da quello che accadde a Piazza Tiananmen in Cina, a Pechino.
Stuart, ha girato varie volte in lungo e in largo il mondo, e proprio il 3 e 4 giugno del 1989 a Pechino fu testimone oculare del fatto che i soldati del regime, come sempre senza alcun convenevole, iniziarono a sparare su donne e uomini, perlopiù giovani studenti, che davano vita a manifestazioni pacifiche per rivendicare la libertà e riforme politiche.
La sua fotografia, con quell'omino che sfida i carri armati del regime, è l'immagine più vera della violentissima repressione da parte del governo cinese contro le proteste degli studenti pro-democrazia.
Altro elemento fondamentale di quella fotografia è insito nella circostanza che, per espressa volontà di Stuart, fu permesso ad Amnesty International di poter utilizzare liberamente l’immagine. Un valore aggiunto in termini di difesa dei diritti dell’uomo straordinario.
«Fui contento di fare quella scelta perché continuai ad essere convinto che il lavoro che svolgono organizzazioni non governative come Amnesty è assolutamente meritorio ed importante per tutti noi. Quella foto è diventata una vera e propria icona di libertà e il fatto che fosse utilizzata da loro è stato molto importante per me e per tutti».
Prima di concludere l’intervista una riflessione sulla Brexit e un passaggio sulla «meravigliosa Puglia».
«La Brexit purtroppo è una tragedia che si è consumata sulla nostra pelle. Sono veramente dispiaciuto e non lo avrei mai voluto».
Capitolo Puglia: «La vostra regione è fantastica, ci tornerei al più presto. Ho dei meravigliosi ricordi di quando venni a realizzare un servizio fotografico negli ultimi giorni del 1998 e nel capodanno del 1999. Era freddo. Immagino, però, che ora con il sole e il caldo la vostra terra sia meravigliosa. Mi piacerebbe molto tornare a farvi visita».
twitter@peppedimiccoli
















