In una intervista alla Gazzetta sulla situazione del Governo gialloverde e sul caso Siri, il coordinatore metropolitano di Bari di Forza Italia, on. Francesco Paolo Sisto, a una domanda sulle prossime regionali, fa riferimento alle strategie del governatore Michele Emiliano orientate più ad avvelenare gli avversari anzichè cercare di vincere perchè più forte. A tal proposito fa riferimento alla notizia di un incarico che il Governatore pugliese starebbe per affidare a un suo parente. Ecco come commenta.
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di Michele De Feudis
BARI - Il Sud come priorità di Forza Italia alle Europee, uno sguardo critico sull’esperienza del governo Conte, ora alle prese con lo spinoso caso Siri e «le scelte inefficaci» dei governi locali dem sulla edilizia giudiziaria a Bari: Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia, difende le ragioni di una forza centrista nella competizione per Bruxelles e afferma una visione liberale in politica.
Onorevole Sisto, il governo Conte traballa per il caso Siri?
«È un caso semplice dal punto di vista costituzionale. La presunzione di non colpevolezza fa si che la selezione della classe politica non possa dipendere da una informazione di garanzia, che è un atto unilaterale del pubblico ministero. Diversa è la sensibilità di ciascuno, che può liberamente esprimersi nelle scelte individuale. Meraviglia il moralismo dei 5S».
Moralismo o giustizialismo?
«È anche giustizialismo, con tanta ipocrisia. Invocano l’automatismo delle dimissioni a seconda del soggetto interessato».
Che dovrebbe fare Siri?
«La decisione delle dimissioni è un problema che appartiene solo e soltanto al sottosegretario leghista, al di là della pantomima governativa a cui siamo costretti ad assistere».
I gialloverdi sul Mezzogiorno?
«Il governo litiga su tutto salvo poi riconciliarsi in maniera dettata da utilità reciproche. Il paese è sprofondato in una crisi senza precedenti, soprattutto per il Sud che il regionalismo differenziato vorrebbe relegare a colonia del Nord. Su questi temi faremo guerra senza sconti, in difesa del Mezzogiorno».
Alle Europee Fi ha come capolista l’ex premier…
«Forza Italia al Sud vota Berlusconi, poi tutti gli altri candidati. Si tratta non tanto di un riconoscimento per il passato, quanto della affermazione, in piena coerenza, dei nostri principi: garantismo, imprese, meno tasse, più lavoro, più Sud».
L’edilizia giudiziaria a Bari, intanto, continua a essere una questione irrisolta.
«Questo è un capitolo esemplare del disinteresse del governo per il Sud e della incapacità dei nostri amministratori».
A chi si riferisce?
«Sia a Michele Emiliano che ad Antonio Decaro. Il primo si è opposto inspiegabilmente a qualsiasi soluzione edilizia unitaria della giustizia, che oggi, senza il suo ostruzionismo, sarebbe stata realtà. Il sindaco uscente si è posto in continuità e fa il cavalier servente alle briciole inutili che il ministro Bonafede ci elargisce con l’inutile rito dei protocolli d’intesa. Un sindaco con gli attributi non avrebbe mai detto sì all’invito di Bonafede senza avere prima letto il contenuto della sua proposta in modo da poter informare la sua città. Oppure bisogna pensare che l’aiutino elettorale gli faccia comodo…».
Nel 2020 si vota alle regionali.
«Il governatore anziché cercare di vincere perché più forte, si industria ad eliminare i propri nemici avvelenandoli, contagia politici del centrodestra, attirandoli a sé per sminuirne l’appeal e la credibilità. A proposito, voci raccontano di un incarico che starebbe per attribuire a un mio stretto congiunto. A parte la naturale estraneità, tranquillizzo Emiliano: sarò suo sincero e indomabile avversario, “forever and ever”».