La Procura di Bari ha chiuso le indagini preliminari nei confronti di 21 persone - tre imprenditori e 18 funzionari dell’Acquedotto pugliese (Aqp) - e una società: sono accusati, a vario titolo, di turbativa d’asta, falso, frode in pubbliche forniture e truffa con riferimento alle presunte gare truccate risalenti agli anni 2012-2016 per la fornitura di ipoclorito di sodio destinato alla potabilizzazione dell’acqua.
Stando alle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal pm Claudio Pinto, la società Chimica Dr. Fr. D’Agostino Spa (indagata per la responsabilità amministrativa degli enti) avrebbe fornito sostanze disinfettanti per la potabilizzazione dell’acqua con un contenuto di cloro al di sotto della soglia prevista dalla norma a tutti gli impianti gestiti da Acquedotto pugliese a valle dei bacini artificiali di Puglia e Basilicata, dalla diga di Occhitto a quella di Monte Cotugno, e ai due impianti di clorazione di Caposele e Columella-Conza Campania. Le forniture sospette riguardano anche gli impianti del Fortore, Locone, Pertusillo e Sinni.
Nel gennaio scorso l’indagine, all’epoca nei confronti di 13 persone, portò all’arresto degli imprenditori Donato D’Agostino (amministratore unico e rappresentante legale della società Chimica D’Agostino) e Francesco Loliva (responsabile del laboratorio interno della società), e alla interdizione di due funzionari di Aqp, componenti delle commissioni per l'aggiudicazione delle gare d’appalto ritenute truccate.
All’esito degli ulteriori accertamenti disposti dalla Procura di Bari, sono state individuate nuove responsabilità nei confronti di altri funzionari di Acquedotto pugliese, accusati di concorso per omissione nelle presunte frodi nelle pubbliche forniture per non aver eseguito i controlli prescritti. Tra questi figurano Gianluigi Fiori, Mauro Spagnoletta e Pier Paolo Abis, rispettivamente responsabili, per conto di Aqp, dell’Area gestione impianti, della Unità operativa di potabilizzazione e dell’Area vigilanza igienica.