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Gazzetta, «perplessità sul futuro del giornale. Il Tribunale chiarisca»

 
Il Comitato di Redazione

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Dopo la sospensione dello sciopero dei giornalisti ecco il comunicato del Comitato di Redazione. La solidarietà anche del presidente dell'ODG Carlo Verna e del segretario della FNSI Raffaele Lorusso

Domenica 10 Marzo 2019, 16:58

18:13

BARI - Sciopero momentaneamente sospeso, ma non annullato. È la decisione assunta dall’assemblea dei redattori della Gazzetta del Mezzogiorno, a seguito delle prime risposte giunte dagli amministratori giudiziari catanesi Bonomo e Modica dopo i quesiti posti dal Comitato di Redazione. Com’è noto, dallo scorso settembre i giornalisti della «Gazzetta» sono impegnati in una dura vertenza a difesa dell’integrità del quotidiano, della qualità dell’informazione e della dignità della redazione e di tutti i suoi lavoratori, costretti a lavorare senza stipendio. Una situazione risoltasi soltanto in parte dopo il recente pagamento degli arretrati del 2018, ma che resta ancora priva di garanzie per il futuro. Nel frattempo, infatti, i dipendenti hanno maturato crediti per altri tre stipendi e ancora non conoscono, fra le altre, le sorti delle quote di tfr non versate.

Nell’incontro promosso dalla task force regionale per il lavoro presieduta da Leo Caroli, gli amministratori giudiziari hanno inoltre comunicato che il Tribunale di Catania ha avviato le procedure per il rinnovo del Consiglio d’amministrazione della Edisud e nell’arco di una decina di giorni i nuovi consiglieri, fra i quali ci sarà anche un professionista barese - il cui nome non è stato comunicato - cominceranno ad agire nel pieno delle proprie funzioni.

I giornalisti avevano infatti chiesto con forza un segnale di discontinuità con la sostituzione del direttore generale Franco Capparelli, manager di fiducia del gruppo editoriale che fa capo all’editore catanese Mario Ciancio Sanfilippo.
Tuttavia, pur a fronte di questi segnali, l’assemblea di redazione continua a esprimere forti perplessità per la gestione di questa crisi e soprattutto per gli sbocchi che dovrebbero portare a una nuova compagine proprietaria. Innanzitutto, l’aver appreso che il pagamento di parte degli stipendi arretrati sia stato reso possibile dall’intervento finanziario di un imprenditore interessato a salvaguardare l’azienda (presumibilmente il socio di minoranza Mainetti) desta perplessità per il velo di riservatezza con il quale gli amministratori giudiziari hanno ritenuto di doverne tutelare l’identità. Una modalità questa che va di pari passo con la «secretazione» delle proposte d’acquisto del giornale giunte al Tribunale di Catania. Ad oggi, come s’è detto più volte, solo la Tosinvest del gruppo Angelucci ha esplicitato il proprio interesse per la «Gazzetta» rendendolo noto con dichiarazioni alle agenzie di stampa, incontrando i giornalisti per illustrare le proprie intenzioni e, successivamente, prendendo parte agli incontri con i poligrafici promossi dalla task force regionale. Delle altre tre proposte pervenute non si sa invece nulla, né sull’identità dei soggetti interessati, né dei loro piani per il rilancio della testata e per la salvaguardia occupazionale. Tutti aspetti che contribuiscono ad aumentare le preoccupazioni della redazione per il futuro del giornale e la qualità della sua informazione.

A sei mesi dal provvedimento di sequestro-confisca operato dalla magistratura catanese, restano quindi numerose questioni irrisolte rispetto alle quali l’assemblea di redazione auspica di poter avviare un dialogo costruttivo con i nuovi organi sociali, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, ma anche nella massima trasparenza.
Al nuovo consiglio d’amministrazione i giornalisti offrono la disponibilità a collaborare per salvaguardare uno dei principali presìdi dell’informazione nell’Italia meridionale. Ma ricordano che sono sempre pronti a riprendere, con maggior vigore, ogni iniziativa e azione di lotta a tutela delle proprie professionalità e del proprio diritto a vedere retribuite le proprie prestazioni. Oltre che, naturalmente, a tutela del diritto dei lettori a ricevere una informazione il più possibile puntuale e completa. 

La visita in redazione. Verna: solidarietà dall’Ordine nazionale

«Piena solidarietà e massima condivisione delle vostre iniziative». È il messaggio del presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Carlo Verna, che ieri ha visitato la redazione centrale della «Gazzetta» insieme al segretario Guido D’Ubaldo, al consigliere nazionale Valentino Losito e al presidente dell’Ordine della Puglia, Piero Ricci. «L’Ordine - ha detto Verna - condivide la vostra battaglia per la dignita dell’informazione e per salvare uno dei quotidiani più importanti d’Italia».

LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELL'ORDINE NAZIONALE DEI GIORNALISTI VERNA - «L'informazione non si sequestra. Il premio Campione quest'anno è nel segno della Gazzetta del Mezzogiorno, che vive una crisi difficile, in un contesto complicato nel quale la carta stampata dal 2007 ha ridotto la diffusione di milioni di copie e vive in un circolo vizioso che impatta sui ricavi e sui valori della pubblicità. C'è un rischio ripiegamento dei giornali cartacei se non si riesce a vincere la sfida con il web. Per questo, dopo aver letto su Forbes l'elenco dei 'Paperoni d'Italià, formulo un appello ai 'mecenati' del paese affinché, al di là di idee di profitto, si spendano per sostenere i giornali come lievito di democrazia»: questo l'appello formulato dal presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti Carlo Verna, intervenuto oggi a Bari al Premio di giornalismo dedicato a Michele Campione.
«Il cittadino - ha aggiunto Verna - ha il diritto di essere informato. Non passiamo permetterci di spegnere voci del pensiero pensato. Mi appello ai più ricchi: come le opere culturali vengono ristrutturate da uomini che posso permetterselo, anche i giornali hanno bisogno di investitori come numi tutelari». «C'è un esecutivo del tutto e del contrario del tutto. Ora - spiega - dovremo decidere se sederci agli Stati generali dell'informazione che propone il governo».

LE PAROLE DI RAFFAELE LORUSSO - «È necessario richiamare attenzione sulla difficile vertenza che stanno affrontando i colleghi della Gazzetta del Mezzogiorno. Al di là della specificità, questa vertenza è la metafora dell’atteggiamento di questo Paese verso l'informazione: su tutte le crisi editoriali il grande assente è il governo»: così ha commentato la crisi dell'editoria italiana e la vertenza che vive La Gazzetta del Mezzogiorno Raffaele Lorusso, segretario nazionale della FNSI, intervenendo alla cerimonia del Premio Michele Campione nel foyer del teatro Petruzzelli.

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