BARI - Gamberi di Gallipoli, scampi di Molfetta cotti alla piastra, un trancio di spigola di Alimini. A Cristiano Ronaldo piace la cucina pugliese. Il fuoriclasse della Juve ha trovato a Torino un buen retiro in un ristorante salentino doc. «Tra i nostri clienti ci sono molti calciatori e dirigenti sia della Juventus sia del Torino - premette Luigi Megliola del ristorante “Il Bastimento” -. Certo, avere CR7 nel nostro locale è stato un grande onore e un piacere inaspettato».
Madre gallipolina, papà di Manfredonia, Luigi è molto legato alle sue origini pugliesi e ha trasmesso al locale un’anima che più salentina non si può. «La nostra specialità è il pesce che facciamo arrivare ogni giorno freschissimo dalla Puglia». Prelibatezze che hanno convinto anche l’attaccante portoghese. «Certamente qualche suo compagno di squadra gli ha consigliato di venire da noi - spiega Luigi -. La sensazione è che non sia rimasto affatto deluso visti i piatti che tornavano indietro più puliti di prima. Dopo avere terminato un allenamento con la sua squadra, Cristiano Ronaldo ha pranzato nel nostro locale. Era con la sua compagna e una coppia di amici». Difficile avvicinarsi al campione portoghese più del tempo strettamente necessario e tecnico per servire a tavola un cliente così speciale. «C’erano anche delle guardie del corpo, CR7 mi è sembrato molto sulle sue, normale con la popolarità e con tanta gente che gli sta intorno, ma allo stesso tempo molto tranquillo e simpatico. Non parla ancora benissimo l’italiano, inglese sì ovviamente e non chiedete a noi di parlare portoghese». Un approccio diverso rispetto ad altri campioni che frequentano il suo locale. «Buffon ride e scherza sempre, si ferma a parlare con i camerieri e fa persino puntate in cucina. Ora gioca in Francia e dunque si vede meno. Conte (il Salento che ritorna, ndr) era di casa qui, Allegri viene spesso da me».
Anche il fronte granata, non è da meno. «Tra i miei clienti c’è Petrachi (Di nuovo il Salento, ndr) direttore sportivo del Toro».
Tra una pietanza di pesce e l’altra, la tentazione, di fare una foto magari con la sciarpa del Lecce intorno al collo di Ronaldo, non ha neanche sfiorato lo staff del locale nel centro di Torino. «Non scherziamo, a parte il fatto che io tifo per la Juventus», precisa Luigi. Talmente forte con il pallone tra i piedi che, forse per l’abitudine, anche a tavola, Ronaldo pare non abbia rinunciato a uno dei suoi dribbling irresistibili «Gli abbiamo chiesto se volesse assaggiare frutti di mare crudi. Ha declinato gentilmente l’invito, chiedendo che il pesce fosse cotto». A tavola solo acqua, niente alcolici, come è noto il fuoriclasse, da professionista qual è, tiene molto alla sua dieta. «Dopo il pranzo si è concesso per le foto di rito, è stato molto gentile davvero». Insomma, la cucina salentina ha stregato Ronaldo. E chissà che dal Salento non arrivi la spinta per superare l’Atletico Madrid in Champions. A quel punto, il pasticciotto è d’obbligo!.