Martedì 09 Settembre 2025 | 15:02

Autonomia e migranti, Boccia (Pd) contro Salvini: «Mi faccia arrestare»

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Bisceglie, il sindaco va col Pd  con centinaia di suoi seguaci

Francesco Boccia

Così ha esordito il deputato annunciando la partita di calcio organizzata oggi a Bisceglie da alcuni iscritti del Pd con un gruppo di immigrati

Sabato 05 Gennaio 2019, 17:24

17:46

BARI - «Bene la sfida all’autonomia», ma «a patto che ci sia la perequazione infrastrutturale». Lo ha detto il deputato Francesco Boccia, candidato alla segreteria nazionale del Pd, presentando a Bari la sua mozione 'Pd #aporteaperte'. «Veneto e Lombardia hanno lanciato questi referendum consultivi, e fa bene Michele Emiliano a sfidarli sull'autonomia impositiva, - ha spiegato Boccia - noi in Parlamento però metteremo un punto fermo: la perequazione infrastrutturale».
«Quindi - ha avvertito - sappiano Conte, Salvini e Di Maio che quando verranno in Parlamento per proporci la legge di attuazione del cosiddetto federalismo fiscale ritroveranno la perequazione infrastrutturale. Noi al Sud vogliamo le strutture che non abbiamo. Abbiamo pagato l’alta velocità con le nostre tasse, vogliamo che le infrastrutture al Sud abbiano lo stesso livello di perequazione che in questo momento è al Nord, soprattutto sulla fibra ultraveloce, su porti e aeroporti». «Per cui nella legge su cui la Camera e il Senato dovranno esprimersi a maggioranza assoluta, sappiano Lega e M5S - ha concluso - che faremo questa proposta e mi auguro che possa essere sostenuta da tutti i gruppi parlamentari» e «ovviamente mi auguro che tutti i candidati alla segreteria del Pd possano seguire indipendentemente dalle differenze che abbiamo sulla mozione».

E sulla questione migranti Boccia ha poi aggiunto: «Io non so come faccia ad andare a letto un essere umano che rappresenta lo Stato italiano sapendo che ci sono in mare donne e bambini con questo freddo. Io non chiuderei occhio. Pare non gliene freghi nulla, perché se la nave che batte bandiera nei nostri mari è tedesca, pare si debba essere muscolosi e far vedere che siamo forti. Non riesco a concepire la politica così». Lo ha dichiarato il deputato del Pd Francesco Boccia, annunciando la partita di calcio organizzata a Bisceglie da alcuni iscritti del Pd con un gruppo di immigrati, «alcuni irregolari - ha detto Boccia - e speriamo che Salvini non ci arresti tutti. Gliela dedichiamo, mi autodenuncio». Ecco alcuni scatti.

«Pensiamo che mai come in questo momento - ha detto ancora - chi parla di sicurezza debba avere il coraggio di parlare anche di umanità, integrazione, di capacità del popolo italiano di dare una mano a chi ha bisogno. Invece abbiamo fatto diventare persone bisognose, il simbolo di una rabbia che la società italiana in realtà non ha». «Noi stiamo con tutte le associazioni di volontariato, con la Caritas, con la chiesa - ha aggiunto - che sta prendendo giustamente le distanze da questo modo vergognoso di far politica». Sullo scontro tra il ministro dell’Interno e alcuni sindaci cosiddetti «disobbedienti» con riferimento all’applicazione del decreto sicurezza, Boccia ha detto di avere «la stessa posizione di Antonio Decaro e dell’Anci, le leggi vanno rispettate, ma chiedo a Salvini, Di Maio e Conte di modificare la norma».

L'APPELLO AGLI ELETTORI: TORNATE DA NOI - «Non vogliamo più un partito guidato da un capo che non ascolta. Io voglio un partito che sia un soggetto collettivo, che di certo non rifarà l’errore di fare il jobs act senza averlo concordato con nessuno e soprattutto senza averlo concordato con gli elettori che ti danno la forza di guidare un partito straordinario come il nostro. Penso sia necessario trasformarlo in un partito collettivo». «La mozione del Pd #aporteaperte - ha detto Boccia - prevede il ritorno a casa di tutti gli elettori del Pd. Molti dei nostri sono andati con il M5S. Chiedo agli elettori del M5S di tornare a casa». «Chiunque vincerà dovrà costruire una leadership collettiva. Nessuno di noi ce la fa da solo, tutti noi possiamo farcela se stiamo insieme e se recuperiamo i fondamentali da cui veniamo, - ha continuato Boccia - se recuperiamo i mondi intermedi, se ascoltiamo il mondo del volontariato, le parti sociali, se torniamo a dialogare con chi si occupa degli ultimi. Dobbiamo tornare a essere il partito dei ceti popolari, delle periferie. Siamo diventati il partito della borghesia italiana, non trovo più elettori nelle periferie, ma nelle aree ztl. Dobbiamo tornare a essere quello che siamo sempre stati e che nei 5-6 anni di leadership di Renzi non siamo più stati».

«Mi aspetto che la parte libera del Pd - ha continuato - si ribelli agli apparati che erano quelli che Renzi doveva rottamare e che invece con Renzi hanno rottamato il Pd. Purtroppo il ciclo politico che si è chiuso con le dimissioni di Renzi non è stato caratterizzato né da sentimenti di sinistra, né da attenzione allo stato sociale. Per questo siamo finiti come siamo finiti. Il 18% per me è il punto più basso della nostra storia, ora possiamo solo risalire». Per far questo Boccia punta su lavoro, «cancelliamo il jobs act e il decreto Di Maio, - ha detto - ammettendo di aver sbagliato interpretazione della società», su ambiente e scuola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)