BARI - Sarebbe morto per una compromissione grave a livello polmonare Giovanni Alizzi, il bambino di sei anni deceduto lo scorso 6 dicembre nell’ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari. La conferma arriva - stando a quanto riferito dall’avvocato della famiglia Alizzi - dall’autopsia eseguita oggi nell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari dal medico legale Roberto Vaglio, insieme con un anestesista e un pediatra.
L’autopsia avrebbe confermato i sospetti sulle complicazioni di una polmonite, probabilmente di origine virale. L’esito degli esami istologici si conoscerà tra alcuni giorni, e la relazione finale sarà depositata entro due mesi. La magistratura barese ha chiesto di accertare le cause del decesso, l’iter clinico al quale è stato sottoposto il piccolo paziente nei quasi due mesi di ricovero, eventuali ritardi e omissioni nelle diagnosi e nella somministrazione delle terapie.
Conclusa l’autopsia, la Procura ha concesso il nulla osta per il funerale, restituendo la salma alla famiglia.
Nel fascicolo d’inchiesta si ipotizza il reato di omicidio colposo, per il momento a carico di ignoti, in attesa di individuare eventuali responsabilità all’esito dell’autopsia. Stando alla denuncia della famiglia, il bambino era stato ricoverato nell’ospedale Pediatrico Giovanni XXIII la prima volta il 13 ottobre, nel reparto di neurologia, perché aveva difficoltà a camminare. Dopo essere stato sottoposto ad una risonanza magnetica, il bambino avrebbe iniziato ad avere problemi respiratori e febbre che sarebbero stati curati con tachipirina. Sarebbe stato quindi dimesso dopo tre giorni.
All’esito di una radiografia toracica eseguita privatamente, il bambino è stato nuovamente ricoverato con diagnosi di polmonite con versamento pleurico, e trasferito nelle settimane successive in tre diversi reparti: malattie infettive, chirurgia, e terapia intensiva dove poi è morto.
Sulla vicenda è in corso anche una indagine interna avviata dalla direzione generale del Policlinico.