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Femminicidio a Troia, Regione si costituisce parte civile

 
Redazione online

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Il presidente Emiliano«Alla mia giunta do 7+»

Emiliano: «La decisione ha una valenza simbolica perché afferma che la violenza sulle donne costituisce profonda ferita per la società»

Mercoledì 24 Ottobre 2018, 13:38

La violenza sulle donne non è mai una questione privata, è una profonda ferita per tutta la società: così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il quale in una nota annuncia che la Corte di Assise di Foggia ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile presentata dalla Regione nel processo per il femminicidio di Federica Ventura, la giovane madre uccisa dal marito, Fernando Carella, il 16 febbraio scorso a Troia. Insieme alla Regione, a fianco della famiglia di Federica, anche i Centri antiviolenza Telefono Donna di Foggia, e «Giulia e Rossella» di Barletta.
«La decisione di costituirsi parte civile in un processo per femminicidio - ha detto Emiliano - ha una forte valenza simbolica perché afferma, anche nelle aule dei Tribunali, che la violenza sulle donne non è mai una questione privata ma costituisce una profonda ferita per la società tutta, e che è responsabilità di tutti e di ciascuno adoperasi per contrastarla, a cominciare dalla pubbliche istituzioni».


Emiliano sottolinea come «le donne in Italia continuino ad essere uccise, stuprate e molestate. E troppi sono i figli testimoni di tanta violenza e crudeltà».
«Non è possibile - prosegue - cambiare questa drammatica realtà se non ci adoperiamo tutti per un profondo e radicale mutamento di una cultura e di una concezione distorta delle relazioni uomo-donna che ancora oggi minano l'autodeterminazione, la libertà e finanche la vita delle donne». «Noi - conclude - continueremo con determinazione ad impegnarci affinchè siano assicurati i servizi e gli interventi a sostegno delle donne, sole o con figli, che chiedono di essere aiutate ad uscire dalle situazioni di violenza, troppo spesso intrafamiliare, e perché si continui a sensibilizzare tutta l'opinione pubblica sulla necessità di riconoscere, prevenire e contrastare tutte le tipologie di violenza contro le donne e i minori, schierandosi sempre dalla parte di chi la violenza la subisce».

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