Dopo lo scioglimento nel marzo scorso del Consiglio comunale di Mattinata per infiltrazioni mafiose, forze dell’ordine e inquirenti stanno riesaminando tutti gli atti amministrativi compiuti dal Comune ed hanno oggi revocato all’imprenditore Felice Silvestri le concessioni demaniali marittime ottenute dall’ente comunale mattinatese. Si tratta di concessioni per la gestione di stabilimento balneare, manufatti ed aree relative, nella baia di Mattinata, in località Agnuli, dell’estensione di 600 metri quadrati, di un tratto di spiaggia di 820 metri quadrati nella stessa località destinato alla posa di ombrelloni e sdraio, e di un casotto in muratura, in località Casette dei Pescatori, per deposito merci.
«L'azione - è detto in una nota della Questura di Foggia - rappresenta la logica, ma anche innovativa conseguenza dello scioglimento ex articolo 143 TUEL. Si è infatti ritenuto, in perfetta sinergia con le Forze dell’ordine, di avvalersi del quadro info-investigativo emerso in seguito all’accesso, per far si che lo scioglimento del consiglio comunale di Mattinata non si esaurisse nella mera sostituzione degli organi di governo elettivi con una Commissione straordinaria di nomina governativa. Al contrario è stata pianificata ed è ormai in pieno svolgimento un’azione sinergica di sistema intesa a dare corpo a un risanamento non solo della macchina amministrativa, ma anche di quelle situazioni che rappresentavano la chiara manifestazione di un controllo da parte di soggetti ritenuti contigui a realtà criminali di tipo mafioso».
Nell’agosto scorso a Silvestri era stata revocata la concessione provvisoria dell’area destinata a parcheggio in località Agnuli. Nel parcheggio, il 19 agosto 2007, venne ucciso in un agguato il fratello sedicenne di Felice Silvestri, Giuseppe, e furono feriti il padre Leonardo ed un cugino.
Sono «forti le sinergie» tra i gruppi criminali lucani e quelli operanti nel territorio foggiano: è la considerazione fatta nel comunicato, firmato dal Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, sull'operazione coordinata dalla Dda e svolta dalla Polizia, che stamani, nel capoluogo della Basilicata, ha portato all’arresto di tre uomini accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
L’indagine, secondo gli investigatori potentini, «al di là della gravità dei fatti emersi, appare» quindi «di particolare rilievo, in quanto dimostra e conferma plasticamente l'esistenza» delle forti sinergie tra i gruppi criminali, già emerse in altre indagini che avevano coinvolto il Vulture-Melfese, al confine con il Foggiano. E adesso la sinergia con «gruppi criminali del capoluogo» costituisce «un nuovo e ulteriore fattore di rischio per il territorio lucano».