BARI - Conquistare un grande Comune del Sud per sovvertire la «vulgata» che vuole i grillini fragili alla prova del governo delle città. È questo l’obiettivo del M5S e del vicepremier Luigi Di Maio in vista delle prossime Comunali di Bari, previste nella primavera prossima. La posta in gioco è doppia: si punta a piantare la bandierina dei 5 Stelle su Palazzo di Città e a mettere ko il sindaco uscente Antonio Decaro, presidente dell’Anci e ultima icona vincente del renzismo Dem.
In questa direzione i pentastellati, senza sovvertire le regole che governano la propria vita interna, puntano su un candidato sindaco in grado di ottenere una performance in linea con quelle di un movimento che è risultato il primo alle politiche in Puglia, stante l’orientamento a non fare alleanze e a presentare solo una lista di candidati al consiglio comunale. Il prescelto, secondo prassi, verrà selezionato dalle «Comunarie», ovvero attraverso una consultazione degli iscritti: in questa direzione si sta muovendo il professore dell’Università di Bari Gaetano Filograno, già elogiato da Di Maio prima delle politiche così: «Avremo bisogno delle sue competenze per cambiare questo Paese». Adesso però c’è da «cambiare Bari» e ci sono indiscrezioni sulle mosse di Filograno in vista di una prossima discesa in campo, con le prime riunioni già tenute in città al fine di individuare interlocutori che potrebbero accompagnare il suo percorso politico.
Il M5S a Bari ha però tante anime e anche altri dirigenti sono al lavoro per raccogliere disponibilità ad una eventuale corsa per le Comunarie come candidato sindaco: per questo sono stati contattati altri accademici, al fine di rendere evidente la presenza e il radicamento grillino in città e nelle classi dirigenti. Lo stesso Sabino Mangano, consigliere comunale molto attivo nel confutare gli atti dell’Amministrazione di centrosinistra, ha tutti i titoli per gareggiare, incarnando il profilo di un candidato sindaco espressione di un rilevante spirito militante della base.
Dopo le esperienze alla guida dei Comuni di Torino (con Chiara Appendino) e Roma (con Virginia Raggi), la prossima tornata elettorale diventa un passaggio cruciale per misurare la crescita dei consensi di un partito di governo: nel 2013 i grillini raccolsero alle Comunali solo il 7,63% dei voti con il candidato Sabino Mangano; alle politiche del 4 marzo oltre il 40% tre Camera e Senato.
Si fa strada, infine, un sentire pro «Salvi-Maio» in versione comunale anche nell’elettorato e nella dirigenza del Carroccio barese: il deputato Rossano Sasso più volte ha evidenziato le sintonie non solo «contrattuali» tra leghisti e pentastellati. Da qui l’ipotesi - al momento teorica - di una convergenza tra Lega e M5S, in un possibile secondo turno delle Comunali.