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Ilva, bufera su Di Maio: «La gara è illegittima ma non si può annullare» Melucci: dichiarazioni imbarazzanti

 
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Ilva, nuovo appello a Di Maio «A noi va bene il piano Mittal»

La lettera di 35 pagine rileverebbe alcuni vizi nella procedura ma non tali da giustificare un annullamento. Coro di reazioni da parte delle forze politiche che criticano l'assenza di una strategia

Mercoledì 22 Agosto 2018, 19:30

23 Agosto 2018, 17:11

«Se un’azienda ci chiedesse di partecipare alla gara, ci sarebbero le ragioni di opportunità, noi potremmo revocare la gara». Così il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio in conferenza stampa al Mise. «Mittal è sempre stata in buona fede. Il delitto perfetto lo ha fatto lo Stato creando una procedura piena di vizi e illegittimità». Così il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio si è espresso sul parere dell’Avvocatura dello Stato sul caso Ilva. «Saremo al tavolo con le parti sociali. Un accordo che porta lavoro a Taranto rappresenta l'interesse pubblico attuale e concreto da tutelare che eviterebbe la revoca della gara. «La gara è illegittima, ma non si può annullare. Per questo è un delitto perfetto messo in atto con eccesso di potere».

Il parere dell’Avvocatura dello Stato sulla procedura di aggiudicazione di Ilva non sembrerebbe, secondo le prime informazioni, discostarsi di molto da quanto già rilevato dall'Anac. Il contenuto della lettera, lunga 35 pagine, quindi, seguirebbe la linea già espressa dal parere dell’Autorità Anticorruzione più di un mese fa che rilevava alcuni vizi ma non andava oltre. Della serie, la palla passa al ministro e al Governo che dovranno eventualmente assumersi la responsabilità per un annullamento della procedura conclusasi un anno e mezzo fa.

«Il parere dell’Avvocatura dello Stato sulla gare dall’Ilva ha il parere della non ostensibilità, ma sarà pubblicato a fine della procedura amministrativa di accertamento» sulla gara che «ora prosegue al ministero dell’ambiente», ha poi aggiunto Di Maio dichiarando che il ministero dell’Ambiente dovrebbe prendersi circa «15 giorni» al termine dei quali il parere sarà reso pubblico.

In un comunicato del ministero viene resa nota la posizione del ministro per il quale "Persistono forti criticità e nuovi elementi fondamentali che porterebbero al sospetto di illegittimità dell’atto. Il profilo più rilevante è legato a "eccesso di potere" e cioè al cattivo esercizio dello stesso, non essendo stato tutelato il bene comune e il pubblico interesse a causa della negata possibilità di effettuare rilanci per migliorare l’offerta. Tra le altre cose, l’Avvocatura evidenzia una possibile lesione del principio di concorrenza: lo spostamento del termine al 2023 per l’ultimazione degli interventi ambientali avrebbe dovuto suggerire una proroga del termine per la presentazione di ulteriori offerte. E - conclude la nota del Mise - in relazione alle tutele ambientali l’estrema importanza di ambiente e salute richiede altri necessari approfondimenti in materia”.

Il parere dell'Anac, ricordiamo,  aveva spinto il vicepremier e ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio ad avviare lo scorso 24 luglio un procedimento amministrativo per verificare se ci sono i presupposti di annullare la gara. Procedimento che dovrebbe essere ultimato entro 30 giorni, cioè entro il 24 agosto, e di cui il parere dell’Avvocatura sarebbe parte essenziale. Finora dal Mise non è arrivata nessuna ufficializzazione del parere, molti conoscendo la linea di trasparenza del ministro, si attendono che questo sia pubblicato sul sito del ministero come già accaduto con la lettera-parere dell’Anac. Il terribile ferragosto con il crollo dei ponti e i morti di Genova hanno tolto i riflettori al dossier Ilva, ma contemporaneamente aprendo il dibattito sulle nazionalizzazioni e sui guardi delle privatizzazioni, potrebbero rafforzare i fautori di un piano «B" per Ilva con l’ingresso di Cdp ovvero Invitalia in una newco pronta a rilevare il colosso siderurgico, un tempo pubblica sotto l’ombrello dell’Iri e poi privatizzata al gruppo Riva.

IL SINDACO MELUCCI: DICHIARAZIONI IMBARAZZANTI - Ormai non c'è limite all’imbarazzo nel commentare le dichiarazioni del Ministro Di Maio intorno ad Ilva, tali e tanti risultano gli argomenti di irrazionalità e di disprezzo dei bisogni della comunità ionica». Lo afferma il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. «Ministro - continua Melucci - ci dica cosa vuole fare senza altri giri di parole, per carità. Se vuole chiudere lo stabilimento, si accomodi. Sarà sempre suo e del suo Governo l’onere di gestire bonifiche miliardarie e decine di migliaia di disoccupati».

SPERANZA (LEU): ASSE STRATEGICO TRATTATO CON SUPERFICIALITA' - «Un asset strategico fondamentale per il Paese in queste ore viene trattato con una superficialità raccapricciante». Lo afferma il coordinatore nazionale di Mdp, deputato di Liberi e Uguali, Roberto Speranza, commentando le notizie sull'Ilva. «Il governo si sta assumendo una responsabilità gravissima verso i lavoratori e verso un segmento produttivo che interessa l’Italia intera. Il ministro del Lavoro Di Maio dica chiaramente come intende, e in che tempi, dare certezze ai lavoratori e alle comunità coinvolte da questa vicenda a partire da quella di Taranto», aggiunge Speranza.

UILM: BASTA SPOT ELETTORALI - «La trattativa con ArcelorMittal non è un fatto privato, al tavolo deve esserci il Governo. Basta campagna elettorale. Non faremo nessun incontro con Mittal se non ci sarà anche il Governo». Così all’ANSA Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, il sindacato di categoria che a Taranto ha il maggior numero di iscritti.

MITTAL: SPERIAMO IN GOVERNO PER TAVOLO SINDACALE - «Speriamo di ricevere il supporto del Governo per raggiungere una conclusione positiva nella negoziazione con le unioni sindacali il più presto possibile». Così un portavoce di ArceloMittal all’ANSA sottolineando che «ArcelorMittal rimane interessata all’acquisizione di Ilva e al fatto di poter diventare un proprietario e un imprenditore responsabile del gruppo» siderurgico italiano. Accogliamo con soddisfazione il riconoscimento da parte del ministro di Maio della nostra buona fede lungo tutto il processo relativo all’acquisizione di Ilva». Così all’ANSA un portavoce di ArcelorMittal. Quanto al parere dell’Avvocatura dello Stato, riferisce lo stesso portavoce: «Non avendolo visto non possiamo fare nessun commento in dettaglio».

GELMINI (FI): CONTINUANO A NON DECIDERE - Per Maristella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia «il capo politico del Movimento 5 Stelle continua a non decidere, a rinviare, a cercare pretesti pur di non scrivere la parola fine. Di Maio abbia un minimo di coraggio e prenda una volta per tutte in mano la situazione. Non sono più accettabili perdite di tempo. La gara è illegittima? Venga annullata... In caso contrario si proceda spediti. Basta confusione e stop con questo inutile tergiversare. Oltre 14mila famiglie di Taranto attendono risposte chiare, e sono ormai stanche di aspettare. La più grande acciaieria d’Europa non può restare appesa ai balletti ideologici dei 5 stelle. Produrre acciaio è fondamentale per l’Italia e per lo sviluppo del nostro Paese. Forza Italia crede nel progresso e si batterà per un futuro certo per l’Ilva. Lasciamo a Grillo e ai suoi adepti le oscure e assurde derive oscurantiste».

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