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Puglia, i simboli dei partiti
piacciono meno: fenomeno civiche

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Puglia, i simboli dei partitipiacciono meno: fenomeno civiche

In calo le preferenze ai partiti

Da Fi al Pd calo di appeal dei loghi tradizionali nei comuni: passo indietro nelle amministrative rispetto alle politiche

Domenica 17 Giugno 2018, 11:30

BARI - La disaffezione verso i partiti tradizionali? È un fenomeno sempre più rilevante nelle elezioni comunali. Oltre ai rilievi materiali - sono sempre meno le sezioni nei territori e cala progressivamente il numero degli iscritti (quando sono dichiarati) - dalle amministrative pugliesi è emersa la difficoltà dei maggiori partiti nel superare la soglia della doppia cifra. L’obiettivo 10% è una vera chimera e questo dato emerge comparando i risultati nelle comunali di Brindisi, Altamura, Acquaviva, Monopoli, Mola e Barletta con il dato delle politiche. La crisi dei partiti, tra identità liquida, agguerrita concorrenza delle civiche e bombardamento della retorica anticasta, risalta sempre più evidente, con effetti su tutto il sistema degli enti locali.

Gli azzurri, che hanno senza dubbio pagato la competizione con le liste civiche di centrodestra (a partire da Puglia Popolare), rispetto alle politiche hanno dimezzato la propria percentuale, confermando che il simbolo berlusconiano nelle amministrative non è un valore aggiunto. A Brindisi si è passati dal 18,43% delle politiche al 7,40% delle comunali; ad Altamura dal 18,28% al 6,20%; ad Acquaviva dal 18,44% al 7,72%; a Monopoli dal 21% la percentuale è scesa al 10,5%; a Mola di Bari si è andati dal 15,76% al 7,27%; a Barletta dal 16,59% al 6,16 della lista Forza Barletta (Fi+candidati di Fdi).

Il calo tra i dem rispetto alle politiche è una costante, ma le dimensioni sono più ridotte rispetto all’arretramento berlusconiano (solo ad Acquaviva il Pd quasi evapora rispetto al 4 marzo). A Brindisi i democratici passato dal 11,28% delle politiche al 9,64% delle comunali; ad Altamura dal 9,39% al 7,71%; ad Acquaviva dal 10,44% all’1,87%; a Monopoli dal 12,39% al 5,94%; a Mola non c’è la lista; a Barletta dal 15,33% all’11,3%.

La Lega in Puglia conserva invece sostanzialmente i voti delle politiche: a Brindisi passa dal 5,23% al 5,03%; ad Altamura dal 4,9% cresce fino al 6,31%; ad Acquaviva non è presente (alle politiche registrò l’8,8%); a Monopoli passa dall’8,22% al 4,71%; a Mola non ha gareggiato; a Barletta dal 4,92% al 4,56%.

È presente a macchia di leopardo Fratelli d’Italia: a Brindisi passa dall’1.97% al 6,29% (insieme ad una civica); ad Altamura non è sulla scheda, ad Acquaviva passa dal 3,6% al 2,94%; a Monopoli non è ha la lista; a Mola cresce dal 3,6% al 5,79%, mentre a Barletta il 3,99% delle politiche si dovrebbe ritrovare nei voti di Forza Barletta, sodalizio costruito con i berlusconiani, che ha raccolto il 6,16%.

I fittiani di Noi con l’Italia hanno aumentato i consensi, pur correndo senza l’Udc: a Brindisi dal 2,44% sono passati al 4,72%; ad Altamura dal 4,36% al 3,38%; ad Acquaviva dal 4,4% al 5,53%; a Monopoli dall’1,41% al 5,26%; a Mola dall’1,6% all’11,08%, a Barletta dallo 0,99% al 5,33%.

Questo raffronto è più complesso per Liberi e Uguali, che ha scelto nelle amministrative spesso si è divisa tra più anime (e liste) della sinistra, mentre il M5S ha registrato dati molto in frenata rispetto al plebiscito pugliese del 4 marzo e in ogni caso per la sua anima web-movimentista non può essere equiparato a un partito tradizionale. I grillini arretrano a Brindisi dal 52,05% delle politiche al 17,76% del 10 giugno; ad Altamura dal 52,96% al 12,52%; d Acquaviva dal 43,97% al 9,56%; a Monopoli dal 45,75% al 5,01%; a Mola non sono presenti e a Barletta calano dal 49,73% al 14,34%.

La scomposizione delle antiche identità politiche è un dato di fatto e parafrasando lo schema narrativo di Giovannino Guareschi, don Camillo e Peppone nel 2018 in Puglia rimarrebbero rivali ma - in linea con lo spirito del nostro tempo - potrebbero però non essere schierati con gli eredi della Democrazia cristiana o del Partito comunista.

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