Sarebbe in corso a Roma, nella sede dei sindacati metalmeccanici confederali, un incontro con Arcelor Mittal e i segretari generali di Fim, Uilm, Fiom e Usb. L’incontro ha lo scopo di individuare, se ci sono, le condizioni per far ripartire la trattativa ministeriale sul futuro dell’Ilva, soprattutto dopo le allarmanti dichiarazioni del M5S sulla chiusura del siderurgico.
Sul punto i sindacati nazionale sono molto duri e c'è chi annuncia di andare a casa di Grillo. Su Ilva «siamo davvero molto preoccupati per il destino di 20 mila lavoratori tra azienda e indotto, per la centralità dell’azienda nell’economia di Taranto, della Puglia e dell’Italia» sottolinea la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan a margine di un convegno della Fit Cisl sul trasporto aereo. «La nostra capacitàdi produrre acciaio di grande qualità ci rende protagonisti del mercato internazionale e l’Italia non può farne a meno: avremmo ripercussioni davvero drammatiche», ha aggiunto. A chi le chiedeva dell’incontro di oggi tra azienda e sindacati, Furlan ha detto: «Spero che si arrivi ad un accordo che rimetta al centro la sicurezza sul lavoro e la garanzia occupazionale»
Per il segretario generale Carmelo Barbagallo, sentito a margine del congresso nazionale della Uilcom, la Uil discuterà «fino a zona Cesarini, anzi, fino allo spogliatoio per non perdere un solo posto di lavoro all’Ilva di Taranto. All’Ilva - spiega - lavorano 20mila persone e non ci possono mettere di fronte all’alternativa tra morire di fame e morire di cancro». «Ognuno ha la sua ricetta - spiega - e noi vogliamo capire quale consenta di salvare l’occupazione, la produzione e la sicurezza dell’ambiente. Non vogliamo perdere la produzione - conclude - per rilanciare l’economia anche attraverso l'acciaio».
Più colorita, era stata ieri, la posizione delegato Fiom Cgil, Armando Palombo, dopo che Lorenzo Fioramonti, consulente economico di Luigi Di Maio, indicato quale ministro dell’Economia in pectore, ha annunciato che i 5S sono per una chiusura programmata dell’Ilva con riconversione economica. «Sant'Ilario è una bella zona, siamo pronti ad andarci in massa qualora il contratto di programma tra Lega e M5s dovesse confermare la volontà di chiudere l’Ilva». A Sant'Ilario vive Beppe Grillo, padre del M5s. «Sono sconcertato - prosegue Palombo - qui parlano persone che non conoscono le reali situazioni. A Genova abbiamo fatto un accordo di programma, non ci fidavamo della politica allora, figuriamoci ora. Siamo pronti a manifestare con tutte le nostre forze».