Incassavano il reddito di emergenza per conto di persone ignare o sconosciute, nella maggior parte dei casi stranieri residenti in Capitanata ma anche fuori regione. Un meccanismo che ha consentito a quattro impiegati dell’ufficio postale di San Severo di impossessarsi di un budget a più zeri con movimenti complessivi per oltre cinquecentomila euro.
Ai quattro è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini firmato dal sostituto prociratore Laura Simone della procura della repubblica presso il Tribunale di Foggia.
Si tratta di Liliana Fiore, 42 anni, di San Severo; Claudio Tocci, 41 anni, di Cerignola; Giacinto Musci, 52 anni, nato a Bisceglie ma residente a San Severo e di Vinicio Faienza, 68 anni, di Torremaggiore.
Nel periodo che va dal 6 luglio al 29 dicembre del 2021, con una serie di operazioni, i quattro accreditavano con documenti falsi, varie erogazioni incassando bonifici da conti intestate a persone ignare che in alcuni casi provvedevano anche ai versamenti tramite Pos. In un giorno, secondo quanto accertato dalla procura, si riuscivano a fare fino a 379 operazioni per dirottare il reddito di cittadinanza verso altri conti. Le persone interessate all’avviso di conclusione delle indagini avranno ora venti giorni di tempo per depositare memorie e documenti o chiedere anche di poter fare dichiarazioni spontanee per chiarire la propria posizione prima dell’eventuale richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura della repubblica. in questi casi è possibile anche optare per una giustizia riparativa.