FOGGIA - Un nuovo santone pugliese finisce sotto i riflettori nazionali: a San Marco La Catola, in provincia di Foggia, Shivananda – al secolo Francesco Grassi di Martina Franca – promette di guarire le donne con il sesso.
A raccontare la storia dell'uomo è stata Zona Bianca, programma Mediaset che ha indagato in Puglia andate per fare luce sulla comunità spirituale entrata all'attenzione anche anche dalla procura locale, dove gli avvocati che rappresentano alcune donne allontanatesi dal gruppo hanno presentato diversi esposti.
Si tratta del secondo "santone" pugliese: prima di Shivananda le attenzioni dei media locali e nazionali si sono concentrate su una setta del Salento, precisamente a Miggiano.
A parlare ai microfoni di Zona Bianca è una ex adepta di Shivananda che descrive cosa accadrebbe all'interno della comunità, dove il presunto santone spingerebbe le donne ad avere rapporti sessuali con lui per liberare l'energia negativa presente nel loro utero.
«Sono stata lì sei mesi e ho avuto anche dei rapporti sessuali con lui – racconta la donna, che preferisce restare anonima - è stata un'intimità consenziente perché non c'è nulla che lui faccia senza la tua volontà. Questo atto avviene tramite una grande manipolazione».
La donna racconta quindi come avviene "il trattamento all'interno del tempio" che attraverso l'imposizione delle mani e il contatto persistente dello sguardo fa provare un forte desiderio nei confronti del santone. I dettagli dei rapporti sessuali tra il santone e le adepte sono L'ex adepta conclude: «È sempre e solo circondato da donne perché lui ne ha bisogno. Effettivamente le donne, una volta avuto un rapporto con lui, cambiavano: diventavano più belle, più femminili».
Zona Bianca ha anche chiesto la replica dello stesso santone, che respinge tutte le accuse: «Io non mi reputo, come mi avete descritto, un santone, un Messia, un guru del sesso: tutto questo è falso. Non sono qua né per ferire, per abusare, io faccio il mio mestiere, ho la mia famiglia e sto diventando papà», dice Shivananda.
