SAN SEVERO - La Cinquecento che finisce contro l’albero e prende fuoco. A bordo due coniugi: Lucia Salcone, 47 anni, casalinga, che muore carbonizzata; Ciro Caliendo, 46 anni, che riesce a salvarsi e riporta ustioni a braccia, volto e mani nel tentativo disperato di salvare la moglie. Ma lo scenario della tragedia della strada avvenuta tra il 27 ed il 28 settembre sulla provinciale che da San Severo conduce a Castelnuovo della Daunia non ha convinto gli inquirenti tanto che la procura di Foggia ha aperto un’inchiesta e indaga sul marito per omicidio volontario.
Dopo la esequie della donna, avvenute sabato scorso a San Severo (presente in Cattedrale anche il marito), la procura di Foggia attende le perizie complete dell’autopsia sul corpo della Salcone ma anche sulla vettura incendiata e posta sotto sequestro.
Per accertare le cause del decesso di Lucia Salcone tuttavia sarà necessario compiere esami tossicologici e accertamenti sul blocco cuore-polmoni per verificare se la vittima abbia respirato i fumi sprigionatisi dal rogo dell’autovettura. L’esame autoptico di venerdì scorso, durato circa tre ore, (il corpo della donna è carbonizzato) è stato compiuto dal professor Luigi Cipollini del dipartimento di Medicina legale dell’Università di Foggia, nominato dalla Procura. Presenti il professori Cristoforo Pomara e Gaetano Serviddio, consulenti dell’indagato, e il medico legale Sara Vita per i familiari della donna. Sul corpo della donna è stata riscontrata una ferita alla testa, ma su quest’aspetto non ci sono conclusioni e bisognerà dunque attendere i risultati della autopsia che saranno depositati entro 60 giorni. Ci vorranno invece 90 giorni per eseguire una perizia tecnica chiesta dalla procura di Foggia sull'auto trovata bruciata che dovrà chiarire la dinamica dell’incidente.
Ciro Caliendo, che si è visto trasformare l’ipotesi di reato da omicidio stradale a omicidio volontario, è un imprenditore agricolo noto nella zona dell’alto Tavoliere, è presidente della Cia agricoltori di San Severo nonché presidente delle «Antiche cantine», incarico da cui si è dimesso. Nella sua ricostruzione riferita dal suo legale, avvocato Angelo Masucci, ha raccontato che quella sera stava rientrando a casa con la moglie dopo una serata trascorsa in pizzeria con gli amici della scuola di ballo. Poiché qualche settimana prima aveva subito un furto di 50 quintali di uva, aveva preso l’abitudine la sera tardi di passare dal suo fondo a controllare che tutto fosse tranquillo. E quella sera ha fatto la stessa cosa in compagnia della moglie per raggiungere il fondo che si trova sulla strada di casa. Un’auto che procedeva nel senso opposto di marcia con una sola luce di posizione avrebbe invaso la carreggiata, costringendolo ad una manovra improvvisa per la quale avrebbe perso il controllo del mezzo finendo contro l’albero. Dopo l’impatto è scoppiato un incendio a bordo e l’uomo ha cercato disperatamente di salvare la moglie ustionandosi. Le fiamme hanno distrutto anche i cellulari, tanto Caliendo non ha potuto chiamare tempestivamente i soccorsi che quindi sono arrivati quando la donna era già morta. Fin qui la sua ricostruzione sulla quale vengono sollevati dubbi. L’inchiesta aperta dalla procura della repubblica di Foggia dovrà fare chiarezza anche per dare risposte ai due figli della coppia e alla famiglia di lei.