FOGGIA - Arrestata per tentato omicidio aggravato e piantonata in ospedale Zahra El Khabich, 57 anni, la badante marocchina residente a Stornarella, accusata di aver aggredito all’alba del 7 febbraio Angiolina Rossetti, 98 anni, vedova foggiana, nell’abitazione della vittima in via De Amicis a Foggia (nella foto l’edificio dove è avvenuta l’aggressione). Per motivi ancora misteriosi la badante che da qualche mese assistiva l’anziana, l’avrebbe colpita mentre era a letto con un vaso in argento per poi farle bere a forza disgorgante idraulico per scarichi, lo stesso acido che la stessa indagata avrebbe ingerito subito dopo tentando il suicidio. Il gip Francesca Mannini ha accolto la richiesta della Procura e firmato l’ordinanza cautelare in carcere a carico della El Khabich, accusata di tentato omicidio aggravato dalla minorata difesa della vittima e per aver abusato della relazione domestica, essendo la badante della Rossetti. Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della sezione reati contro la persona della squadra mobile che hanno condotto le indagini.
La badante è ancora ricoverata in ospedale per le lesioni alla mucosa gastrica, quindi ne è stato disposto il piantonamento. “Considerate le condizioni di salute della mia assistita sia dal punto di vista psicologico sia organico” commenta il difensore, l’avv. Damiano Cirulli “il gip ha sospeso l’interrogatorio di garanzia perché l’indagata non è in grado di rispondere, come del resto accertato dagli investigatori e confermato dai medici; l’interrogatorio si terrà quando la signora potrà parlare. Nei prossimi giorni depositerò ricorso al Tribunale della libertà di Bari per chiedere una misura cautelare meno afflittiva di quella disposta dal gip che ritengo incompatibile con le condizioni di salute della cliente. La vicenda lascia molti interrogativi, il motivo della presunta aggressione non è chiaro: sono ancora in corso indagini e preferisco non entrare oltre nel merito delle accuse”.
Agli atti dell’indagine ci sono i referti medici di vittima (da qualche giorno tornata a casa) e indagata, inizialmente ricoverate entrambi in prognosi riservata, prognosi poi sciolte; l’interrogatorio dell’anziana foggiana sentita in ospedale dai poliziotti nei giorni successivi al ricovero; i rilievi della “scientifica”. Teatro dell’aggressione dal movente tutto da chiarire un’abitazione di una palazzina al civico 24 di via De Amicis. Furono i vicini a sentire all’albarumori e trambusto provenire dall’appartamento della Rossetti e avvisare una delle figlie che si recò immediatamente nell’abitazione, trovando esanimi la madre nel letto e la badante stesa a terra. Accanto al letto c’erano il vaso in argento e cristallo in frantumi che Zahra El Khabich avrebbe utilizzato per la prima fase dell’aggressione, colpendo violentemente al capo l’anziana per poi farle ingerire acido che era in casa, lo stesso disgorgante per wc che avrebbe poi ingerito nel tentativo di suicidarsi. Quando la badante sarà in grado di parlare e rispondere alle domande di pm e investigatori, forse si potrà far luce sul perché di una tragedia sfiorata.