FOGGIA - Peggiorano di giorno in giorno le condizioni di via Martiri di via Fani, una delle strade più ampie di rione Biccari e più trafficate di Foggia. Asfalto divelto per i numerosi rappezzi che cedono, marciapiedi con bordi spioventi o sbriciolati, pozzetti aperti che diventano micidiali botole,verde pubblico abbandonato. L'ampia aiuola-spartitraffico che separa le due carreggiate a senso unico è invasa da rifiuti di ogni genere, bottiglie di vetro rotte soprattutto, veri attentati alla sicurezza delle centinaia di pedoni che ogni giorno attraversano quell'area.
Camminare su questa strada che, sulla carta, è molto più larga di altre arterie foggiane, è un'impresa da equilibristi, perchè le banchine, lungo le quali potrebbero muoversi i frequentatori appiedati, sono accidentate per bitume sconnesso, radici delle piante, rifiuti ingombranti e tante bottiglie di vetro, tracce di quei bivacchi che frequentatori scriteriati tengono ad ogni ora sulle panchine. Quanto mai preoccupante il numero di pozzetti che da anni rimangono aperti, dopo il furto delle pesanti coperture in metallo. Il grande problema è che che questi "spezzacaviglie" a cielo aperto vengono mimetizzati da erbacce, o foglie accumulate dal vento e, solo in alcuni casi, coperti e segnalati alla meglio, con rami o grossi sassi, da residenti allarmati da quel pericolo permanente.
Ogni mattina le circolari dell'Ataf portano nella zona centinaia di persone, dirette agli ospedali ed ai numerosi istituti scolastici, passeggeri a rischio di finire in uno di quei budelli sparsi nel verde (si fa per dire) dell'ampio spartitraffico e nei marciapiedi circostanti.Sul percorso pedonale di fronte alla rotonda-aiuola che ospita il monumento all'Avis, i pozzetti lasciati aperti da tempo immemorabile da vandali e ladri di tombini,sono due. Quelle buche profonde hanno tubazioni e grosse pietre a vista, possibile che non servano più per l'acqua, l'elettricità o un altro dei servizi che passano nel sottosuolo? Possibile che in una città dove vengono sbancate senza pietà strade nuovissime per realizzare gli "allacci" (e via Martiri di via Fani non è indenne da questa pratica),nessuna di queste aziende debba occuparsi della manutenzione dei pozzetti scoperchiati? E chi risarcisce le vittime di più che probabili e rovinose cadute?
Un'eventualità quotidiana e soprattutto serale, con il buio che arriva nelle prime ore del pomeriggio e l'illuminazione pubblica da sempre insufficiente, malgrado le ripetute e continue segnalazioni e proteste. Attentati alla sicurezza che si replicano sui marciapiedi, ampi sì, ma lesionati, aggrediti da erbacce, invasi da conchette metalliche saltate attorno a grossi alberi, o peggio, da tronchi tagliati alla meglio lasciando nel terreno monconi che, con il buio, diventano invisibili e ulteriori intralci ai pedoni. Non è un caso che ormai, di sera, in tanti si muovano con torce e luci accese dei telefonini, nuove lampade a olio del terzo millennio che in questo quartiere sembra non essere mai arrivato.