FOGGIA - L’ultimo saluto prima del decollo, alle ore 9.27, agli assistenti a terra per quello che doveva essere un volo di routine sulla rotta Tremiti-Foggia. Nessuno avrebbe mai immaginato la tragedia che dopo una ventina di minuti si sarebbe consumata e in cui ieri mattina hanno perso la vita sette persone: una famiglia di turisti sloveni, un medico della locale postazione del “118” e due piloti dell’Alidaunia, la società che, dal 1985, assicura il servizio tra il capoluogo dauno e l’arcipelago diomedeo. A bordo c'erano Maurizio De Girolamo, 64 anni, di San Severo, medico da anni in servizio al “118” che stava rientrando a casa dopo il turno di lavoro sull’isola di San Domino, i piloti Luigi Ippolito, 60 anni, e Andrea Nardelli, 39 anni, una famiglia di turisti sloveni: Bostjan Rigler, 54 anni; Mateja Curk Rigler, 44 anni; Jon Rigler, 14 anni; e la piccola Liza Rigler, 13 anni.
Allarme scattato pochi secondi dopo il mancato contatto radar con il velivolo. Immediate le ricerche in un’area compresa tra i Comuni di Apricena, San Nicandro Garganico e San Marco in Lamis. Poi l’elicottero del Reparto volo dei Vigili del fuoco di Pescara ha individuato il relitto su un costone a circa 400 metri d’altezza in contrada “Romano”, in territorio di Apricena, lungo un tratturo che, dalla statale “89 del Gargano”, porta ai ruderi di Castelpagano, una antico insediamento medievale ormai in rovina e metà di appassionati di trekking e solitamente frequentato da mandrie di bovini.
Sul posto - un’area abbastanza impervia tra boschi e cespugli sono confluiti senza non poche difficoltà unità dei vigili del fuoco ma anche polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale, operatori del “118” e volontari della Protezione civile dei tre centri garganici.
Operazioni di soccorso e coordinamento rese difficili anche dalle caratteristiche orografiche del territorio fatte con strade sterrate, trasformate dalla pioggia in rivoli di fango che hanno causato non pochi disagi alla macchina dei soccorsi. Per ore i soccorritori hanno operato in condizioni disumane combattendo contro gli agenti atmosferici e l’asperità del suolo. Subito svanite le residue possibilità di trovare superstiti. Medici e infermieri del “118” non hanno potuto far altro che constatare il decesso di tutti e sette i passeggeri dell’elicottero. I corpi erano tutti all’interno, tranne quello del medico sbalzato fuori dalla carlinga dopo l’impatto. Il velivolo era praticamente adagiato sul lato destro e, a quanto pare, prima di finire sulle rocce potrebbe aver urtato un albero così come dimostrerebbe la presenza di alcuni rottami disseminati a una cinquantina di metri dal luogo dell’incidente. Le operazioni per il recupero dei corpi sono state interrotte nella tarda serata e la zona è stata presidiata tutta la notte dalle forze dell’ordine per evitare che i corpi potessero attirare cani selvatici o branchi di cinghiali. Attività rese ancora più difficili dalle cattive con dizioni meteo, con la zona sferzata da forti raffiche di vento, pioggia e nebbia.
E proprio la nebbia potrebbe essere la causa che ha determinato la tragedia. Al momento dell’impatto il costone su cui è caduto l’elicottero - come raccontano alcuni proprietari della zona - era completamente avvolto da una fitta coltre di nebbia. Sul posto il prefetto il questore di Foggia, il comandante provinciale dei carabinieri e il Procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, Ludovico Vaccaro. E proprio la Procura dauna, che sta coordinando le indagini, ha aperto una fascicolo per disastro aereo colposo contro ignoti. Un atto dovuto per capire cosa sia realmente accaduto ieri mattina e se si sia trattato di un errore umano o di un guasto tecnico. Fondamentali saranno i rilievi che emergeranno dalla scatola nera del velivolo che, una volta recuperata, sarà esaminata dai periti incaricati dalla Procura. Un’altra inchiesta è stata aperta dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.
L’Agusta A-109 della flotta Alidaunia precipitato ieri mattina ad Apricena, targato I-PIKI veniva utilizzato da circa due anni sulla rotta della tragedia. Immatricolato nel 2001, era giunto in Italia nel 2005 per essere poi acquistato dalla compagnia dauna nel dicembre 2020 ed essere utilizzato sulla rotta tra Foggia e le Isole Tremiti.

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Il sindaco delle Tremiti: «Il medico ha scelto l'elicottero anziché la nave per le condizioni meteo avverse»
Sconvolto il sindaco dell’arcipelago a largo del Gargano, Peppino Calabrese. «Il medico aveva appena terminato il turno di lavoro ed ha deciso di prendere l’elicottero anziché la nave per le condizioni meteo marine avverse. Qui da noi si è abbattuta una fitta nebbia» - ha aggiunto - Il sindaco ha poi precisato che «l'ultimo contatto con il velivolo lo si è avuto nel territorio tra San Nicandro Garganico e San Marco in Lamis. La nostra comunità è sotto choc. Non era mai successo prima una cosa del genere in 30 anni di servizio», ha concluso.
Emiliano lascia corteo per la pace a Roma per rientrare a Foggia
Il presidente della Regione, Michele Emiliano, sta rientrando in Puglia da Roma, dove stava partecipando al corteo per la pace. Dal momento della scomparsa dell’elicottero, Emiliano è rimasto in costante contatto con il Prefetto di Foggia, Maurizio Valiante, e con il vicepresidente della Regione, Raffaele Piemontese, per seguire le operazioni di ricerca. Appena appresa la notizia del ritrovamento Emiliano ha lasciato il corteo per rientrare in Puglia, a Foggia.
«Ho lasciato il corteo della pace a Roma appena ricevuta la notizia del ritrovamento dell’elicottero e sto prendendo il treno per tornare in Puglia, a Foggia, per stare vicino a tutte quelle persone che in questo momento stanno vivendo momenti di angoscia molto profonda e a coloro che hanno effettuato le ricerche e che dovranno gestire questa fase molto dolorosa e complessa dal punto di vista umano. A bordo dell’elicottero c’erano sette persone che hanno tutte perso la vita. È un momento terribile che ci lascia sgomenti». Lo ha scritto Emiliano sulla sua pagina Facebook.
Rocco Palese: «Il collega medico smontava dal turno di notte»
«Siamo profondamente scossi dalla morte delle sette persone che erano a bordo dell’elicottero precipitato tra le Isole Tremiti e Foggia e, in particolare, dalla morte del collega medico del servizio 118, Maurizio De Girolamo, che smontava dal turno di notte e stava facendo ritorno a casa». Lo afferma l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese. «E' una grave perdita non solo per la sua famiglia, a cui vanno tutto il nostro cordoglio e la nostra vicinanza, ma per l’intero sistema sanitario pugliese che, non va mai dimenticato, è fatto - aggiunge Palese - di medici ed operatori sanitari che lavorano alacremente con spirito di servizio e abnegazione, spesso mettendo anche a rischio la propria vita pur di garantire assistenza ai cittadini».
La solidarietà del mondo della politica
«Addolorato per la tragedia avvenuta nei cieli del Gargano, dove un elicottero partito dalle Tremiti e diretto a Foggia è precipitato». Lo scrive su Twitter il ministro alle Politiche europee, Raffaele Fitto.
«Prego per le vittime: la famiglia slovena in vacanza in Puglia, per il medico del 118 che stava tornando a casa, per il pilota e il co-pilota», aggiunge.
«Dolore e sgomento per il tragico incidente che, in Puglia, ha spezzato la vita di sette persone. La mia più sincera vicinanza va ai familiari delle vittime e a tutti coloro che sono coinvolti in questo dramma». Così il deputato pugliese di Forza Italia e viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto a proposito dell’elicottero precipitato nel foggiano.
«Esprimo sincero cordoglio da parte di tutto il gruppo di Forza Italia al Senato per la tragedia dell’elicottero precipitato nel foggiano in cui sono scomparse sette persone. Sincere condoglianze alle famiglie delle vittime e vicinanza all’intera comunità pugliese che vissuto con apprensione e sgomento la notizia di questo terribile incidente. Un ringraziamento a tutti i soccorritori e all’Aeronautica Militare per aver lavorato senza sosta in queste ore». Così, in una nota, la presidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli.
«Condoglianze alle famiglie dei quattro turisti sloveni, del medico e dei due piloti che hanno tragicamente perso la vita a Foggia, a causa dello schianto dell’elicottero su cui viaggiavano. Riposino in pace», è il twitter del ministro del Turismo Daniela Santanchè alla notizia della morte delle persone a bordo dell’elicottero.
«La tragedia dell’elicottero precipitato in provincia di Foggia mi addolora nel profondo del cuore. In questo momento di angoscia, il mio pensiero insieme ai più sinceri sentimenti di cordoglio e vicinanza va alle famiglie delle vittime, ai loro cari e alla comunità pugliese. Vorrei ringraziare l’opera di tutti i soccorritori e dei nostri militari dell’Aeronautica di Gioia del Colle che hanno partecipato alle ricerche del velivolo». Lo scrive in una nota il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè.
Il cordoglio dell'ordine dei medici
«Ancora una morte sul lavoro, questa volta di un collega del 118 che tornava a casa a fine turno. Siamo vicini alla famiglia del dottor Maurizio De Girolamo, che, vittima di questa tragedia così assurda, ha pagato con la vita la sua abnegazione». Così il presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, dopo aver appreso la notizia del ritrovamento dell’elicottero di Alidaunia disperso da questa mattina. Nessun superstite tra l'equipaggio e i passeggeri. A bordo, anche un medico del 118, Maurizio De Girolamo, 64 anni, che rientrava da un turno di guardia alle Tremiti. «Il nostro collega - continua Anelli - ha sacrificato la sua vita per portare l’assistenza del Servizio sanitario nazionale sin nelle piccole isole, luoghi di frontiera dove è più difficile assicurare prestazioni sanitarie. A lui rendiamo onore, e dedichiamo il nostro impegno perché i medici non debbano mai più pagare con la vita le carenze organizzative, di organico, di sistema».
«Oggi ci scuote il dolore per una tragedia che ha colpito la nostra terra, la nostra Azienda, noi tutti». È così che il commissario straordinario della ASL Foggia Antonio Nigri esprime il cordoglio personale e dell’intera Azienda per il gravissimo incidente avvenuto questa mattina nei cieli di Capitanata.
Alidaunia operativa da 30 anni
Il velivolo precipitato a Foggia in cui hanno perso la vita 7 persone faceva parte della flotta area dell’Alidaunia, società di elitrasporto presente da trent'anni nel territorio foggiano. Dal 1985 in convenzione con la Regione Puglia garantisce il trasporto pubblico locale quotidiano tra Foggia e le Isole Tremiti. Alidaunia è titolare di servizi di protezione civile, elisoccorso 118 ed eliambulanza per conto di Pubbliche Amministrazioni in varie regioni d’Italia. «Siamo profondamente scossi per l’accaduto, non abbiamo ancora una chiara visione di cosa sia potuto accadere», ha commentato Roberto Pucillo amministratore delegato di Alidaunia che gestisce insieme alla figlia Valentina Roberta procuratore legale della stessa società.