FOGGIA - Caldo africano in Puglia: nella classifica delle zone più calde della nostra regione si aggiudica il sudato primo posto Loconia, frazione di Canosa nella Bat, con 43,7°, seguono Foggia come città capoluogo più calda d’Italia con ben 41,3 gradi oggi, poi Lequile (40°) e Acquaviva delle Fonti (39,4°). Infine Cerignola ha toccato i 40,7 gradi nella rilevazione di mezzogiorno da parte della protezione civile. Si tratta solo del secondo giorno di caldo torrido che ci accompagnerà fino al fine settimana. Tra domani e venerdì è previsto un ulteriore aumento delle temperature che potranno raggiungere i 43°.
Ovunque nel Tacco d'Italia si è percepita una giornata davvero bollente e chi crede che sia finita deve disilludersi.
Intanto a causa delle temperature torride a Nardò è tornata l’ordinanza anticaldo col divieto di lavorare nei campi, su tutto il territorio comunale, dalle 12.30 alle 16. Il provvedimento è stato applicato anche negli anni scorsi a tutela dei braccianti agricoli.
L'APPELLO DI COLDIRETTI - Il termometro schizza a 42 gradi a Foggia, ma tra domani e dopodomani la colonnina di mercurio registrerà tra i 40 e i 42 gradi anche a Lecce, Manduria e Ginosa, mentre la morsa della siccità si fa sempre più grave in campagna in tutta la Puglia. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base del bollettino meteorologico dell’Arif Puglia, con l’allarme dell’Onu che registra un 2021 fino ad ora all’ottavo posto tra i più caldi mai registrati nel pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,77 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.
Ma nel 2021 – continua la Coldiretti regionale – si è verificato in Puglia fino ad ora anche un evento estremo al giorno tra bombe d’acqua, trombe d’aria, gelate, fulmini, violente grandinate e siccità perdurante da 2 mesi, con i cambiamenti climatici che evidenziano una tendenza alla tropicalizzazione – precisa la Coldiretti Puglia – con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. Siamo di fronte - denuncia Coldiretti Puglia - alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione in Puglia che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con costi per oltre 3 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne, a conferma che il cambiamento del clima ha "impatti irreversibili sui sistemi umani" secondo la bozza del rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) dell'Onu. L’agricoltura – conclude la Coldiretti regionale – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli.