La Puglia è in apnea: Il centrodestra temporeggia, il centrosinistra si risveglia a metà. In una valutazione clinica della Puglia il saturimetro segna valori bassi, poco ossigeno in circolo: il centrodestra medita (con moderazione), il centrosinistra sussurra (con flebile convinzione)
Possiamo dire: panorama politico pugliese, tra nervosismi sommessi e cori d’incoraggiamento con immagini da techetechetè.
L’estate politica presenta un disarticolato entusiasmo in un Ferragosto diremmo un po’ astenico e un po’ disorientato nel tempo e nello spazio, poco movimento che non rinfresca.
Da un lato, il centrodestra appare in una riflessione contemplativa: medita, scruta, soppesa. Qualche innocua extra-sistola senza fibrillazioni, ma il quadro generale non preoccupa nessuno.
Molte proposte sicuramente vengono espresse ma si ha la sensazione di una lunga riunione in cui tutti parlano e nessuno decide. Forse si aspetta un segnale nazionale, forse qualcuno teme di esporsi troppo. Nel frattempo, la Puglia resta lì, sospesa tra calcoli e timori di vario genere.
Nel centrosinistra, invece, qualcosa si muove. Non parliamo di una mobilitazione di piazza, né di un’ondata di entusiasmo: più che altro, è una voce flebile che si leva da qualche parte. Un lontano eco che richiama all’orgoglio, ai vecchi inni popolari, a un «Avanti popolo alla riscossa» che suona più come eco nostalgica che come grido di battaglia.
Eppure, anche questo ricordo lontano ha un suo valore. In un panorama dove la rassegnazione pare farla da padrona, chi prova almeno a evocare un’idea di riscossa – per quanto sfocata o fuori tempo – quantomeno si distingue dal, comunque, triste silenzio.
In sintesi, la politica pugliese in questa fase sembra respirare con difficoltà. È un’aria asfittica, priva di grandi visioni, di candidati forti, di idee nuove. Si percepisce una tensione sotterranea, ma manca il coraggio di trasformarla in azione.
Tra un «forse» del centrodestra e un «chissà» del centrosinistra, c’è spazio per qualcosa di inatteso. O forse no?
Intanto, il tempo passa la processione non cammina e la cera si consuma. E le elezioni, come sempre, arriveranno. È necessario comunque essere ottimisti e qui i Pugliesi ci vengono in aiuto con la loro profonda saggezza : «dal guasto viene l’aggiusto» e inoltre «si chiude una porta e si apre un portone!».