Daniela Fumarola di Taranto è stata eletta Segretaria Nazionale della Cisl. Daniela è nel sindacato da decenni. Ha iniziato con una delle categorie più difficili e complesse: i braccianti. È colta, disponibile, capace, sensibile, umanamente inclusiva, cattolica, consapevole del ruolo. Arriva da una grande scuola sindacale, quella di Taranto, quella dell’Ilva, la scuola di Gianni Florido del quale è amica da decenni ed ha condiviso dure battaglie sindacali e politiche, la scuola di Enzo Giase. Dico questo per averne verificato il valore sul campo, conoscendo Daniela da trent’anni.
È la prima volta che una pugliese arriva al vertice della Cisl, a fronte della Cgil che ha avuto in Puglia un grande sindacalista, il foggiano Giuseppe Di Vittorio, e che oggi ha il mio amico Michele De Palma al vertice della Fiom Cgil. La CISL nasce nel 1950, quando si realizza la rottura della Cgil. È collaterale alla Dc, pur mantenendo sempre la propria autonomia dall’area politica di riferimento. I segretari nazionali Pastore, Storti, Macario, Marini, D’Antoni sono protagonisti politici della Dc. Sono stati in politica da sindacalisti, ponendo sempre i problemi del lavoro e delle persone. Ho conosciuto, frequentato e stimato Marini e D’Antoni, che ricordo Segretario generale Cisl Puglia, Pezzotta e Bonanni. Ricordo anche il grande contributo di Governo offerto da Carlo Donat Cattin.
Ho sempre apprezzato la CISL autonoma ed esigente, pur quando creava problemi alla Dc. Sono iscritto Cisl. Ho sempre auspicato un sindacato che si muovesse nell’ottica del sindacato unitario e che rafforzasse la Confederazione Cgil-Uil-Cisl. L’unitarietà esalta i diritti dei lavoratori. Non ho mai apprezzato il sindacato cinghia di trasmissione di un partito, come per decenni è stata la Cgil, pur apprezzandone la vitalità e tante battaglie giuste che ha sostenuto. Ho detto apertamente che Landini non può e non deve sostituirsi al ruolo del partito, né invitare alla rivolta sociale, apprezzando però le sue battaglie per il diritto allo studio e alla salute, per un fisco più giusto che non penalizzi le fasce deboli.
Negli ultimi anni la Cisl ha mantenuto posizioni sempre più distanti dall’unità sindacale ed un documento firmato da Pezzotta e tantissimi dirigenti Cisl lo ha giustamente evidenziato. Analogamente il Pd ha preferito interloquire quasi esclusivamente con la Cgil, pur avendo tra i suoi parlamentari Annamaria Furlan, già segretario nazionale CISL. Non condivido affatto l’appiattimento che il segretario Sbarra ha effettuato nei confronti del Governo Meloni. Non mi piace il sindacato governativo o quello del concorso esterno. Ora il Congresso della Cisl accoglie la Meloni senza filtri, sorvolando totalmente sulla sua storia e su quello che rappresenta. La Meloni è andata alla Cisl a parlare di confronto, proponendo una nuova alleanza e condannando la visione tossica e conflittuale. Mentre dice questo avvia un conflitto durissimo con la Magistratura, facendolo capziosamente ed in modo inaccettabile. Lo stile della Meloni è noi contro voi. Il suo passaggio sul sindacato svela il suo pensiero. Per la Meloni esistono solo associazioni di arti e mestieri, tipica concezione delle corporazioni fasciste. Non può essere quello della Cisl. Lo stile della Meloni lo ha usato anche Renzi con i risultati che conosciamo, molte volte lo usa anche la sinistra. Non ascoltare dalla mia Cisl alcuna critica alle posizioni della Meloni mortifica la storia del sindacato. Il sindacato unitario è tale perché condivide i valori della Costituzione con la divisione dei poteri, Costituzione che la Meloni vuole cambiare quasi che la Storia si possa cancellare.
Daniela, tu hai una visione diversa dalla Meloni. Hai un storia diversa dalla signora della Garbatella. Conosci la storia della Cisl e le sue battaglie. Daniela, sai benissimo che bisogna coniugare diritti e doveri, salute e lavoro. Sai che la Cisl non può essere un sindacato di destra, né voglio che diventi cinghia di trasmissione di altri. Voglio un sindacato autonomo che tenga al centro la persona e i diritti dei lavoratori e che si muova per rafforzare l’unità sindacale. Daniela non hai bisogno dei miei suggerimenti. Sai come fare. Un abbraccio.