Nel Punjab, ai confini del maggiore pericolo potenziale di conflitto nucleare (India-Pakistan) più pericoloso di Ucraina e di Gaza, domenica si è votato. Gli umori di Punjab hanno quindi un valore simbolico che vanno oltre la densità di popolazione, 27 milioni, che per gli standard indiani non sono ragguardevoli. In India ben nove stati hanno una popolazione superiore a quella italiana e l’Uttar Pradesh, con 240 milioni di abitanti è superata in popolazione solo da 5 nazioni al mondo. Punjab oltre ad essere vicina ad un’area calda di un potenziale conflitto nucleare (Pakistan) è anche il cuore della comunità Shick, una delle più ricche e qualificate scientificamente, con il Golden Temple noto in tutto il mondo comelo è il Taji Mahal dell’Uttar Pradesh, il miracolo architettonico dell’umanità in marmo bianco eretto per onorare la morte della amata Arjumand Banu Begum, deceduta nel dare alla luce il 14emo figlio.
All’Uttar Pradesh si è votato sabato, ed è stata definita «una blitzkrieg di roadshow» guerra lampo di roadshow. Una mia stretta collaboratrice al programma Pil Sapere India, giornalista di grande livello, ha scritto in un prestigioso giornale internazionale, «Ognuna di queste campagne dei massimi leader del BJP è seguita dalla stampa nazionale e dai media televisivi che utilizzano furgoni elegantemente verniciati per trasportare trasmissioni televisive in diretta. In quella che viene vista come una tendenza senza precedenti, alcuni canali televisivi satellitari nazionali hanno collaborato per utilizzare elicotteri dipinti con colori vivaci e stanno seguendo questi politici anche nei cieli. L’ultimo roadshow tenutosi nella città di pellegrinaggio di Ayodhya (dove il 22 gennaio di quest’anno ha avuto luogo la famosa consacrazione del tempio di Shri Ram, portando il dio indù più venerato fuori dall’esilio dopo 500 anni), in cui Narendra Modi viaggiava in un veicolo scoperto, ha suscitato una risposta travolgente con la gente del posto in fila su entrambi i lati delle strade inondate di fiori e intonando a Modi, Modi» - Il festival della democrazia , come giustamente viene denominato il processo elettorale indiano, porta alle urne 970 milioni di individui, fenomeno unico planetario, si divide in 7 fasi e va dal 19 aprile al 1 giugno. Un fenomeno di portata democratica incredibile per portare al voto abitanti di villaggi sperduti – cosa che l’india fa - e duecento milioni di analfabeti.
Fenomeno sottovalutato sistematicamente dalla stampa occidentale, dimentica che la democrazia di Pericle, che il suo stesso grande elogiatore, Tucidide, dichiarava essere un regime individuale, portava al voto poche decine di migliaia di individui, da cui erano escluse donne e schiavi e che le prime elezioni democratiche indiane (1946) sono anteriori a quelle moderne italiane (1948). Quindi è una democrazia che ci precede.
Questa miopia non è senza conseguenze. In pochi anni l’economia indiana sarà la terza al mondo. Avrà superato Germania, Francia, Inghilterra, ma a diferenza di queste nazioni che pure avranno un PIL inferiore, l’India avrà un potenziale di crescita immensamente superiore al loro perché l’India è una economia dualistica, con potenzialità di crescita per salari bassi,e anche di altissima tecnologia. Inoltre se ci sarà la svolta di economia del sapere, che molti auspicano, l’India disporrà di una massa di ingegni scientifici assolutamente superiore a quella di quasi tutti i paesi. E questa sua potenzialità nel produrre sapere lo dimostra nei fatti, visto che ai vertici di due entità monstre come MIcosoft e Google ci sono due indiani, come indiani sono Presidente e General manager di World Bank ; indiano è lo stesso PM inglese e indiana almeno al 50% anche la vice presidente degli USA. E l’India sarà il primo paese al mondo a calcolare il Pil Sapere di una nazione, progettato e presentato da un barese, quello che qui scrive. Il potenziale Pil Sapere dell’India supera di gran lunga quello di ogni nazione occidentale. Pil Sapere che interessa la terza economia al mondo e che nonostante i miei sforzi non attira il minimo interesse nelle forze politiche italiane, né di destra né di sinistra, che invece avrebbe in quella matrice, l’unica vera guida potenziale di crescita moderna.
Queste elezioni democratiche porteranno alla conferma per il terzo termine di Narendra Modi, che secondo la visione politica del partito che ha dominato l’india dal 15 agosto 947 giorno delle sua indipendenza fino al suo avvento il 25 maggio 2014 è leader illiberale, settario, elitista. Ma così è solo per la sconfitta dinastia Nerhu, non per gli indiani. Figli, e nipoti, inclusa la italiana Sonia sposata a Rajiv di Nerhu hanno puntato tutte le loro carte su una propaganda che si dimostra fallita. Modi si appresta a governare la terza economia al mondo con il grande favore degli indiani. Sarà il caso di accoglierlo adeguatamente il 15 giugno se come sembra verrà a trovarci in Puglia ospite dei G7.