Il 5 dicembre 2023 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) pubblica la relazione annuale 2022 sulle convalide delle dimissioni delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri. La relazione analizza il fenomeno delle dimissioni di lavoratrici e lavoratori nei primi tre anni di vita della prole in rapporto a genere, classi di età dei genitori, numero dei figli, cittadinanza, condizioni professionali, settori economici, dimensione aziendale e modalità di articolazione dell’orario di lavoro.
Nel corso del 2022, il numero delle convalide complessivamente adottate su tutto il territorio nazionale è stato pari a 61.391. Di queste 44.699 (pari al 72,8% del totale) si riferiscono a donne e 16.692 (27,2%) a uomini.
Nei primi tre anni di vita dei figli è quindi la donna a presentare le dimissioni molto più frequentemente rispetto agli uomini e la motivazione più ricorrente spiega l’Inl - permane la difficoltà di conciliare l’occupazione lavorativa con le esigenze di cura della prole, sia per ragioni legate alla disponibilità di servizi di cura che per ragioni di carattere organizzativo riferite al proprio contesto lavorativo: sommando le due specifiche, questa motivazione incide sul totale per il 49,8% (51% nel 2021).
Nello scenario attuale le organizzazioni del lavoro, sebbene siano più sensibili rispetto al passato per la predisposizione di strumenti di gestione family-friendly e di flessibilità oraria e organizzativa, come dimostra il dato percentuale del 2021, non sembrano ancora incarnare pienamente la prospettiva del Diversity Management.
Nella prospettiva della Diversity & Inclusion, le scelte strategiche circa l’implementazione di uno strumento piuttosto che l’altro, sono orientate dalla rilevazione del bisogno reale della popolazione aziendale. Adottare questa modalità di intervento significa prendersi cura delle lavoratrici e dei lavoratori in modo autentico e di impatto.
Far sentire le persone ascoltate dovrebbe essere il primo obiettivo da raggiungere per colmare il senso di solitudine che molte mamme e molti padri sono chiamati ad affrontare quando non riescono a conciliare il ruolo professionale con quello familiare. Per un ascolto efficace, è necessario mettere in campo strategie, strumenti e risorse umane specializzate che conoscano le organizzazioni e l’approccio necessario ai/alle lavoratori/lavoratrici che sappiano studiare e progettare interventi a favore dei bisogni rilevati e al contempo rappresentare una leva di potenziamento e di sviluppo della strategia aziendale.
Per ottenere, infine, un processo di cambiamento e di sviluppo organizzativo, è necessario puntare alla creazione di una nuova cultura organizzativa, di un nuovo modello di leadership generativa e autorevole per la gestione e cura dei collaboratori, che ispiri accordi di secondo livello o nuovi regolamenti interni, in ottica di innovazione organizzativa, conciliazione vita lavoro e welfare aziendale.