Capita d’improvviso di credere di vivere in un mondo di lupi proprio come accade a Cappuccetto Rosso rapita dal lupo cattivo. Accade. E non è una favola, una distorsione del digitale: è realtà. Nei giorni scorsi è scomparsa una bambina di soli cinque anni, anche questa volta non è la prima che accade, di bambini che scompaiono nel nulla, rapiti, di traffici di organi, non se ne parla, ciò non implica che non esistano tali gravità. Molte realtà non emergono sui media, eppure esistono.
È straziante come gli adulti si accaniscano sui piccoli per loro tornaconti: sono usati come monete di scambio, oggetti di desiderio o come oggetti in disuso, quando non vanno più bene e costituiscono impedimenti, si sopprimono. Ciò accade in Italia, in un Paese che difende i diritti di tutti, o forse no, non proprio di tutti: i bambini a volte sono ostaggi di adulti che vivono una realtà alla quale istituzioni, scuola, chiesa, vicinato, qualcuno insomma dovrebbe rivolgere uno sguardo: di cura. Di amore. Di responsabilità. Una condizione lontana in alcune dimensioni esperienziali.
Accade il fatto in una città del Nord: nella meravigliosa Firenze, nella culla del Rinascimento, nella città che ha dato i natali a Dante. Accade nell’indifferenza di tutti: in un hotel in disuso, abbandonato al degrado che viene abitato da gente che fugge dalla propria terra per cercare un futuro migliore, in Italia in tal caso; così lasciano il Perù, la Romania, e si ritrovano tramite loro connazionali in questo rudere in pieno centro fiorentino illecitamente, non solo, tra di loro attuano un vero e proprio atto commerciale di «affitto e vendita di camere». In modo del tutto illegale. Il paradosso. Contraddizioni su contraddizioni. Con la menzogna e l’inganno si è costruita un’economia che annulla la dignità umana, la libertà, la responsabilità, il senso civico, nell’indifferenza del resto della civiltà.
Eh sì, perché solo ora che è stata rapita una vita innocente di soli cinque anni dal citato «lupo cattivo», l’evento fa presagire ciò, l’edificio è stato ripulito e le persone che lì vivevano sono state accompagnate in altre abitazioni non di fortuna, ma allocazioni degne di questo nome. Perché etica e diritto sono spesso tenuti distanti e si permettono realtà che non dovrebbero esistere in un paese civile: nessun cittadino che ama e rispetta il proprio Paese dovrebbe permetterlo, non solo perché non si fa altro che incentivare fenomeni delinquenziali che non garantiscono benessere a nessuno né a chi li vive, né a chi li subisce, ma è inaccettabile che sussistano tali realtà. Non dovrebbero essere concepite nemmeno nelle favole.
Vero è che la vita non è tutta rose e fiori, non è nemmeno tutta abitata da lupi, o meglio potrebbe esserlo, se non si applicano regole di civile convivenza, la «socievolezza», l’aiuto reciproco. Se permettiamo il perpetuarsi di siffatte condizioni umane la società correrà il rischio di sfaldarsi. E qui, ahimè, sembra improprio dirlo, ma è altrettanto opportuno evidenziare che non esiste il Nord e il Sud, il migliore e il peggiore, esiste il genere umano che se non guidato da regole del vivere comune condurrà l’umanità allo sfacelo.
E dei bambini? Di queste vittime innocenti, inconsapevoli che possa esistere una vita migliore, un mondo differente, che non sia indifferente?
Potrei scomodare Gramsci, Pasolini, potrei citare letterati, filosofi, sociologi, psicologi, teologi, e così via, potrei, ma serve poco, forse, ora, perché ciò che deve risultare a ciascun cittadino italiano, a ogni ospite, che le leggi e il rispetto dell’umano devono essere tutelati sempre a garanzia di sé e degli altri. Che le leggi sono fatte non per essere trasgredite nell’indifferenza di molti e che la sensibilità di ciascun cittadino dovrebbe acuirsi, fermarsi e soffermarsi su una questione centrale: i bambini vanno difesi sempre e ogni adulto deve impedire loro di conoscere il male, di subirlo, non viziandoli con oggetti e rimpinguandoli di «cose» per sentirsi a posto con la coscienza. No. Semplicemente perché non meritano di conoscere «lupi cattivi» in un’età dell’innocenza dove attorno dovrebbero esserci amore e spensieratezza. Mi auguro con il cuore che questa bambina sia ritrovata: in vita. Spero. E credo fermamente che non si debba giungere dopo la morte, semmai intervenire prima, si deve avere consapevolezza del valore della vita e della sua importanza prima che si disvelino nefasti eventi, prima che la morte si annunci.