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La storia dei Vernola, da Nicola politico a Nicola superbravo

 
Enzo Augusto

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Enzo Augusto

La storia dei Vernola, da Nicola politico a Nicola superbravo

Nicola è nipote di Nicola Vernola, indimenticabile sindaco di Bari dal 1971 al 1976, parlamentare per tre legislature, ministro

Sabato 08 Ottobre 2022, 14:17

È di oggi, sulla stampa, la notizia di Nicola Vernola, a 20 anni il più giovane laureato d’Italia. La notizia mi riempie di gioia. Nicola è nipote di Nicola Vernola, indimenticabile sindaco di Bari dal 1971 al 1976, parlamentare per tre legislature, ministro. Un uomo politico molto amato e rispettato, esponente di quella politica alta che oggi tutti rimpiangiamo. Nicola Vernola, per tutti Nino, era mio cugino diretto. Sua mamma, e la mia, erano sorelle. Abitavamo tutti in via Dante Alighieri 105, noi Augusto al primo piano e i Vernola al secondo. Io praticamente vivevo al secondo perché mia cugina Maria, sorella di Nino, mi aiutava a fare i compiti. Nino, come ho detto, fu un politico di grande prestigio, nella scia di Moro e di Dell’Andro.

Era amatissimo e, alle elezioni, votatissimo. Nel nostro seggio elettorale al Mazzini, risultati plebiscitari. Venivano fuori solo due voti al PCI, il mio e di mio fratello. Nino lo sapeva e apprezzava la coerenza. Tra di noi c’era un forte legame di affetto. Sono cresciuto con lui. Lo ricordo quando studiava, e studiava tantissimo. Una volta che era a letto, con l’influenza, lo trovai che leggeva il codice civile, come livre de chevet.

Pranzavo con i Vernola. Nino arrivava in ritardo e mangiava non meno di 200/250 grammi di pasta in apposita zuppiera, non essendo sufficiente un normale piatto di portata. Se lo poteva permettere. Era magrissimo, e così è rimasto sino alla fine. La domenica andavamo allo stadio con la Giardinetta di mio padre. Quando nel 1982 fu nominato ministro gli mandai un biglietto in cui mi firmai «Enzo, cugino comunista, ma affezionato». Ed infatti gli sono stato molto affezionato. Un giorno, quando era ministro, mi disse di raggiungerlo a casa, nel suo studio privato con una scrivania piccolissima. Mi disse che dovevo fargli un piacere (una cosa di famiglia, ricerca di documenti). Gli risposi che poteva contarci incondizionatamente perché ci tenevo ad essere l’unico, in Italia, che avendo un cugino ministro, era lui a fargli un piacere e non viceversa. Ricordo tutto questo perché anche Nino si laureò a 20 anni, nel 1952 e fu il più giovane laureato, così come, poco dopo, il più giovane avvocato d’Italia.

Nicola junior gli somiglia molto, così come suo padre Massimo, ottimo avvocato ma non ha mai fatto politica. Contrariamente a Marcello che però somiglia al nonno materno. Mi auguro, e tutti ci auguriamo, che Nicola junior segua le orme del nonno, in politica, come nella professione, nel solco della tradizione familiare. Anche il bisnonno, anche lui Nicola, zio Nicolino, fu avvocato e politico. Auguri anche a nonna Gianna.

Quando si sposò con Nino, feci loro uno scherzo. Allora i regali di nozze si mettevano in una stanza, man mano che arrivavano, cosicché i parenti potessero visitarli. Io presi dallo studio di mio padre, a Bitonto, una statua di donna abbondantemente discinta e la spacciai come regalo di parenti un po’ naif. Grande fu lo sconcerto di sposi e famiglia per doverla esporre tra i regali, ma non si poteva evitare perché anche i parenti naif sarebbero andati in visita. Mi scuso di avervi annoiato con i miei ricordi per i quali sono stato aiutato da mia sorella, memoria storica della famiglia.

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