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La gaffe di Emiliano fa litigare sui social i Nicola e gli Oronzo

 
Roberto Calpista

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Roberto Calpista

La gaffe di Emiliano fa litigare sui social i Nicola e gli Oronzo

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano

La promozione del Bari in B diventa una questione identitaria: tuona il Salento

Martedì 05 Aprile 2022, 20:16

BARI - C’è il boxeur, e c’è il gaffeur. In Puglia c’è il presidente Michele Emiliano, grande e grosso, un po’ l’uno, un po’ l’altro. L’uno, per come picchia in politica asfaltando avversari sia tra fedelissime vipere che tra arpie nemiche; l’altro perché a volte non si contiene e straparla al tramonto. L’ultima che ha combinato l’ha messa sulla pagina facebook beccandosi «ktm» in serie dal Salento. Gli stessi che si prese lu Rocco Palese quando, candidato alla Regione per il centrodestra - lui che nacque ad Acquarica del Capo, ovvero altro continente - si presentò con la sciarpa dei Galletti aprendo un’autostrada a Nichi Vendola.
L’antefatto. In Puglia da sempre è focaccia contro puccia, San Nicola contro Sant’Oronzo, scogli contro sabbia, Emiliano contro Fitto. L’eterno derby Bari-Lecce. In realtà ogni barese che si rispetti è convinto nell’animo della profonda «coniglità» dei salentini. E ogni leccese puro ha un’idea bislacca sulla sessualità di sorelle, fidanzate, mogli e madri biancorosse. Un po’ come quei napoletani che, dopo ricerche altamente culturali, scoprirono di cosa era capace Giulietta tra le lenzuola e che Romeo aveva le corna, e lo spiattellarono ai veronesi.

Fin qui insomma ci siamo. Ci siamo anche sul fatto che quest’anno la Puglia del calcio potrebbe festeggiare due colpi più grossi di Emiliano. Anzi il primo l’ha già centrato, con la promozione del Bari in serie B, dopo quattro anni di inferno. Il secondo potrebbe arrivare a breve con il salto del Lecce in A (ora è in B. Appuntatevelo, non fate come Michelone). E il governatore venuto dal rione San Pasquale, regno di perditempo professionali, in questo ambaradan che combina? Domenica sera mentre Bari impazziva e la birra scorreva dal San Nicola a San Nicola, egli invece di guardare lo sceneggiato su Rai1, scriveva su quello «schianta neuroni e famiglie» che è facebook: «La Puglia ha di nuovo una grande squadra in serie B». Dimentico che, ad essere pignoli, ce n’è già una nella serie cadetta, ed è pure grande, dal momento che è seconda a un punto dalla prima.
A non mandare giù il «figli e figliocci» calcistico, un esercito di stonati, nullafacenti, ma anche appassionati sportivi e amanti delle proprie radici. A partire dal consigliere regionale d'opposizione Paolo Pagliaro, che pure lui, invece dello sceneggiato, ha risposto: «Complimenti alla Bari, ma caro Michele sei proprio un furbacchione prima, preso dalla gioia per la promozione della tua Bari, avevi scritto in un post che la Puglia adesso ha una grande squadra in B, dimenticando il Lecce. Per la verità avevi ragione perché il Lecce è la regina del Salento. E come diciamo da sempre Salento non è Puglia. O forse perché noi ce ne andiamo in A. Poi hai corretto il post (ma gira lo screenshot). Ho sorriso quando me lo hanno segnalato. Un abbraccio presidente. Per vedere il grande calcio ti invito alla prossima dei giallorossi al Via del Mare».

Il presidente della Regione accortosi della gaffe, ha tentato di riparare: «La Puglia ha di nuovo un grande Bari in serie B grazie al sacrificio di tutti i giocatori, i dirigenti, l’allenatore, il presidente e soprattutto dei tifosi che anche oggi a Latina e allo stadio San Nicola hanno seguito a migliaia la squadra incoraggiandola e sostenendola. È stata una rincorsa dura, difficilissima che ha riportato la Bari nel calcio che conta. Attendiamo adesso le altre squadre pugliesi impegnate nel finale dei loro campionati».
Macché, è servito a poco, con i pozzi avvelenati il dibattito ammorberà ancora. Al povero number one della politica regionale gli hanno pure fatto lo sfregio con un «Fitto (di Maglie, ndr) mai e poi mai avrebbe parlato così». Non se ne esce, insomma, se non con il tempo e sperando che anche Lecce possa far presto festa.

Tanto resterà la rivalità tra tifoserie, quella non la tocca nessuno. Nata, come narra una leggenda, per una scazzottata un po’ più violenta del solito, nel campionato 80/81. Da allora gli Ucn (Ultras Curva Nord del Bari) decisero di fare la trasferta dell'anno dopo, in maniera più «di rottura». Partirono in treno la mattina presto, arrivando molte ore prima della partita, e facendo un corteo dalla stazione allo stadio durante il quale distrussero quello che si trovarono davanti. Chiaramente nel giro di poche ore la voce si sparse e, un po’ per orgoglio, un po’ perchéi erano trovati le macchine o i motorini scassati, i leccesi si radunarono per farla pagare agli «invasori». E la rivalità barese coi leccesi prese il posto di quella coi tarantini - che però resiste -, come la più sentita... anche se gli ionici «iev’n amar’ adaver’». Aspettiamo commenti sui social.

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