ROMA, 20 MAR - "Alle Ferrovie Sud Est sono già stati revocati incarichi e ridotti i costi". E' quanto afferma il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio che su Twitter preannuncia: "presto il piano industriale". Il ministro ricorda che nella società ci sono anche "tanti lavoratori per bene". "Il Sud - conclude - #cambiaverso".
CONSEGNERO' CARTE ALLA PROCURA - Il ministero dei Trasporti «valuterà l'azione di responsabilità» nei confronti degli amministratori di Ferrovie Sud Est e «consegnerà ufficialmente le carte alla Procura»: «poi a breve un piano industriale serio». E’ quanto annuncia il ministro dei Trasporti Graziano Delrio su Facebook.
''Basta carrozze ferme, basta interessi privati e clientelismi, basta opacità, basta sprechi - scrive ancora - Al centro del trasporto pubblico mettiamo i cittadini e i servizi pubblici devono essere comodi, puntuali e far camminare l’Italia a testa alta».
«Il 12 gennaio scorso abbiamo commissariato come governo le Ferrovie Sud Est di Bari - scrive il ministro - ieri abbiamo pubblicato sul sito del Ministero la relazione del Commissario Andrea Viero, facendo luce su una gestione totalmente opaca e reticente.
In questo periodo il commissario, e i sub commissari Angelo Mautone e Domenico Mariani, oltre a scoperchiare i conti hanno iniziato a revocare consulenze e a recuperare risorse sugli sprechi. Molto resta da fare in una situazione gravemente compromessa: il debito della società è di 311 milioni. C'era, dice il commissario, "un’azienda fuori dall’azienda», dove la missione istituzionale del trasporto pubblico aveva un ruolo «ancillare» e risorse minime, mentre la gran parte veniva dispersa in consulenze inutili, con incarichi senza gara. Così, nel trasporto pubblico pugliese ci sono carrozze ferme e mai utilizzate, ritardi e disservizi, mentre qualcuno si abbuffava di denaro pubblico».
«Come Ministero valuteremo l’azione di responsabilità e consegniamo ufficialmente le carte alla Procura. Poi, a breve, un piano industriale serio, con un risanamento profondo, per dare alla Puglia un servizio pubblico degno di questo nome. Un atto dovuto verso i cittadini e verso i 1.300 lavoratori dell’azienda che, siamo certi, avremo al nostro fianco per ripartire», conclude Delrio.