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Lavoro, in Puglia lieve flessione dei contratti a termine

 
Redazione online

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Lavoro, in Puglia lieve flessione dei contratti a termine

L'inaugurazione del primo salone Lavoro e Creatività (foto Maizzi)

Il report dell’Osservatorio del Lavoro

Martedì 01 Luglio 2025, 21:28

21:29

I contratti attivati in Puglia nel terzo quadrimestre del 2024 sono stati 291.549: il 12,7% in meno del precedente periodo di rilevazione. Per l’80% si tratta di contratti a tempo determinato; circa il 60% dei lavoratori è di genere maschile di età compresa tra i 25 e i 54 anni. Per oltre un terzo, i contratti attivati si riferiscono a braccianti agricoli (37,1%), seguono camerieri (7,4%) e gli specialisti nell’educazione e formazione di soggetti diversamente abili (2,7%). Sono alcuni dati presentati questa mattina durante il "click day» del sito dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro in Puglia, organo insediatosi ufficialmente nel 2024 per raccogliere, elaborare e diffondere dati sul mercato del lavoro, con l’obiettivo di analizzare e monitorare l’andamento dell’occupazione e orientare le politiche attive del lavoro e della formazione professionale. L'Osservatorio e la piattaforma web dedicata sono frutto dell’accordo di collaborazione tra Regione Puglia - Sezione Politiche e Mercato del Lavoro, ARPAL - Agenzia Regionale Politiche Attive del Lavoro e ARTI - l’Agenzia Regionale per la tecnologia, il trasferimento tecnologico e l’innovazione, sottoscritto a dicembre 2024, oltre all’accordo integrativo tra Regione Puglia e ARTI sottoscritto a gennaio 2025.
«Il mercato del lavoro oggi - spiega in una nota Sebastiano Leo, assessore regionale al Lavoro - è un ecosistema in continua trasformazione, attraversato da dinamiche complesse che richiedono strumenti sofisticati di lettura e interpretazione. In un contesto in cui l’innovazione tecnologica, i cambiamenti demografici e le transizioni ecologiche ridefiniscono i bisogni professionali e le competenze richieste, è fondamentale disporre di un’infrastruttura informativa integrata e accessibile. Solo così - conclude Leo - possiamo offrire ai giovani strumenti di orientamento realistici, alle imprese dati per programmare i fabbisogni, ai territori strumenti per attivare sviluppo locale sostenibile e mirato. Osservare, comprendere e anticipare non è più un’opzione, ma una responsabilità istituzionale per una programmazione efficace e inclusiva.»

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