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Grottaglie, Leonardo in assemblea: «Qual è il piano industriale?»

 
Maristella Massari

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Maristella Massari

Grottaglie, Leonardo in assemblea: «Qual è il piano industriale?»

I dipendenti, diretti e indotto, temono la crisi del monocommittente Boeing

Mercoledì 17 Aprile 2024, 12:52

GROTTAGLIE - La crisi di Boeing fa tremare i polsi ai circa 1.500 lavoratori dello stabilimento Leonardo di Grottaglie. Più di 200 dipendenti, tra diretti e indotto, ieri si sono riuniti in assemblea nel grande piazzale della fabbrica che assembla il «787 Dreamliner», l’aereo più grande al mondo. L’assemblea, che ha visto anche la presenza delle istituzioni sia locali che regionali, è stata occasione per fare il punto sulla situazione e sottolineare le difficoltà che stanno emergendo a seguito della presunta riduzione del rateo da parte del principale cliente dello stabilimento ionico: Boeing. Compresa anche la riduzione dei ritiri delle sezioni di fusoliera già pronte.

Secondo i sindacati, ad oggi «Grottaglie è uno stabilimento congestionato dalle sezioni di fusoliera pronte e non ancora ritirate dal cliente». E prova ne è che alla fine del mese di maggio, secondo i calcoli delle Rsu, ci saranno un centinaio di sezioni “parcheggiate”, senza una data di consegna prevista. Situazione ancora più drammatica, secondo le rappresentanze sindacali, lo è per i lavoratori dell’indotto che già nei prossimi mesi, a seguito della riduzione dei volumi produttivi, vivranno un periodo di totale incertezza ed instabilità lavorativa. E così le Rsu di Leonardo Grottaglie congiuntamente a tutte le Rsu dell’indotto, si attiveranno a partire dalle prossime settimane, così come hanno fatto sinora, «per avviare una discussione concreta con la Leonardo affinché si discuta in maniera trasparente di quali sono gli impegni per concretizzare i progetti veri di diversificazione, senza tralasciare anche un inevitabile coinvolgimento delle Istituzioni ad ogni livello, visti gli ingenti finanziamenti pubblici dei quali ha usufruito l’azienda e, a fronte dei quali, è necessario fare chiarezza sui ritorni tutti da costruire per il nostro stabilimento».

«Volevamo dare un segnale alle istituzioni, anche se parlare di crisi è prematuro - spiega Luigi Bennardi, coordinatore Uilm per Leonardo Grottaglie -. Ma sappiamo che Boeing sta attraversando un periodo di difficoltà societaria e questo ci preoccupa. A Leonardo oggi chiediamo di rivedere i perimetri industriali. L’azienda ha fatto accordi che puntano a superare la monocommittenza per lo stabilimento di Grottaglie con l'arrivo del progetto del drone militare e di Vertical, questo aerotaxi a decollo verticale - aggiunge Bennardi -. Il penultimo piano industriale di Boeing prevedeva un innalzamento produttivo per tutto il 2024 e di pari passo l'arrivo delle nuove attività su Grottaglie. Ma la crisi di Boeing ha portato a rivedere completamente tutti i nostri piani. Ora da qui a qualche settimana, attendiamo un nuovo piano industriale di Boeing».

«Nel frattempo, come sindacato - spiega ancora il delegato Uilm -, stiamo lavorando al progetto di un campus in collaborazione con le università di Bari e del Salento che lavori allo sviluppo dei nuovi materiali. Un po’ sulla scorta dell’esperienza che Leonardo ha già consolidato in Campania con l’università Federico II. Noi come sindacato ci siamo impuntati perché fare ricerca e formazione può significare sviluppo. Il campus nascerà in Puglia e presumibilmente sul sito di Grottaglie. Vi saranno ospitati laureandi o studenti che fanno dei percorsi universitari specifici e che lavoreranno a nuovi progetti e alla ricerca di nuovi tipi di materiali. Dobbiamo pretendere che alle attività sul «787» debbano essere affiancate altre attività perché solo così noi possiamo veramente sperare di superare la monocommittenza per non essere in balia delle onde ad ogni crisi».

«Abbiamo chiesto che sul sito di Grottaglie, uno dei pochissimi stabilimenti di Leonardo che non ha beneficiato delle ricadute del Pnrr, si pianifichino investimenti. Grottaglie ha competenze fondamentali per quanto riguarda la cultura della carbon-resina e potrebbe essere utilizzato anche nella produzione dl comparto Difesa. Insomma le proposte sono tante, serve soltanto la volontà di investire e innovare soprattutto - conclude Bennardi - per non lasciare Grottaglie appesa al filo della monocommittenza».

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