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È di Trani il primo studente italiano non vedente laureato in pianoforte: un premio per Nicola Pio

 
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È di Trani il primo studente italiano non vedente laureato in pianoforte: un premio per Nicola Pio

Il 22enne Nasca: «Non posso vedere ma la musica rappresenta l’espressione del cuore, del sé. Per me poi, è anche una valvola di sfogo»

Mercoledì 09 Aprile 2025, 13:55

TRANI - Un attestato per confermarne il talento di un giovane pianista che ha imparato a leggere la musica con il cuore. Una attestazione che la città di Trani ha voluto conferire a chi ha mostrato un grande talento e una determinazione che gli hanno permesso di essere il primo studente italiano non vedente a conseguire la laurea di triennio accademico Afam in pianoforte solistico al conservatorio di Bari. «Non posso vedere ma la musica rappresenta l’espressione del cuore, del sé. Per me poi, è anche una valvola di sfogo», dice Nicola Pio Nasca, 22 anni, a cui il sindaco di Trani Amedeo Bottaro ha conferito un attestato di merito «per il suo straordinario talento, la sua dedizione e la sua passione, a dimostrazione di come la musica non conosca barriere».

Le mani di Nicola si muovono veloci sui tasti neri e bianchi descrivendo le sue emozioni. «Sono legato a Johann Sebastian Bach per sua creatività e il suo rigore - dice - lui è oggetto anche della mia tesi di laurea». Il 22enne, che studia pianoforte dall’età di 5 anni, frequenta il biennio accademico di II livello con la maestra Damiana Sallustio e tra i riconoscimenti ricevuti c'è anche il premio «Crescendo International Music Competition», ricevuto a New York nella Carnegie Hall. L’attestato ricevuto dalla sua città lo ha reso felice. «Sento l’abbraccio di Trani, un forte senso di appartenenza a questa a questa città, culla della cultura in tutte le sue sfaccettature», spiega per poi evidenziare che "rappresenta senz'altro un punto un di partenza ed è un giusto stimolo per il raggiungimento di obiettivi sempre più prestigiosi».

Nicola studia giurisprudenza e sogna la laurea ma a chiunque decida di intraprendere la carriera musicale suggerisce di "mettersi in gioco, abbracciare diversi stili e trovare la propria identità attraverso la pratica, come è accaduto anche nel mio caso facendosi guidare dagli insegnanti». 

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