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Turi, la sartoria Resta «Patrimonio di Puglia»

 
Valentino Sgaramella

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Valentino Sgaramella

Turi, la sartoria Resta «Patrimonio di Puglia»

L’azienda ha raggiunto il traguardo dei settant’anni di attività

Lunedì 14 Ottobre 2024, 12:44

TURI - D’ora in avanti, l’attività commerciale di Nico Resta diviene «Patrimonio di Puglia», vale a dire con almeno 70 anni di attività ininterrotta. Non è un traguardo di poco conto, perché la Regione Puglia riconosce attualmente 26 attività con oltre un settantennio di vita mentre le attività storiche con almeno 40 anni di attività sono complessivamente 124.

Il riconoscimento ufficiale sarà conferito direttamente dalle mani del presidente Michele Emiliano e dall’assessore allo sviluppo economico Alessandro Delli Noci in una data ancora da definire. La Regione con apposita legge riconosce 488 negozi storici, botteghe artigiane storiche e locali storici con 30, 40 e 70 anni di attività, ed altre 304 realtà operanti su tutto il territorio regionale, tra negozi storici, botteghe artigiane storiche e locali storici per la ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande. L’intero iter burocratico finalizzato al riconoscimento dell’attività come «negozio storico patrimonio di Puglia» è stata curata da Stefano De Carolis, sottufficiale dei carabinieri, storico locale e presidente dell’associazione culturale «La faldacchea di Turi».

Nico Resta, che oggi ha 57 anni, non è solo figlio d’arte ma ha alle sue spalle diverse generazioni di antenati impegnati nell’attività sartoriale. Tutto nasce come bottega artigiana i primi anni del Novecento. Poi, nel 1947, quando l’Italia cerca di rimettersi in piedi sulle macerie della guerra, con suo padre Giovanni si fa strada l’attività di creazione di abiti su misura. Giovanni frequenta un corso professionale di taglio per la moda maschile in una scuola di abbigliamento a Milano. Nel 1952, la sartoria si evolve grazie ad un’idea di suo zio, Domenico Resta. Anch’egli consegue un diploma a seguito di un corso professionale di taglio e sartoria. Nel 1961 nasce una società di fatto, Resta Domenico&Giovanni. Nella seconda metà degli anni ‘70, comincia un lento declino della bottega artigiana con l’avvento della produzione industriale delle confezioni. A quel punto, la sartoria lascia il posto all’attività commerciale sempre nella stessa via e allo stesso numero civico. Una boutique. Nel 1993, Giovanni e Domenico cedono l’attività a Nico che diviene titolare il 1994.

L’attività artigiana elaborata con cura e maestria scorre nelle vene della famiglia. «Mio padre e mio zio conservavano con tenacia le misure esatte con taglia e lunghezza di abiti completi degli emigranti turesi che vivevano nelle Americhe e Australia. Tornavano a Turi - racconta Nico - ogni 3 o 4 anni e ogni volta chiedevano a mio padre e mio zio un abito su misura». La concorrenza, oggi, si è fatta spietata. «Oggi, gli abiti si acquistano su internet e il rapporto umano con il cliente non esiste più. Tutto diviene mordi e fuggi». Tuttavia, Nico resiste e non demorde.

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