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Apulia monumentale, a Bari un viaggio ottocentesco nel Portico dei Pellegrini

 
Livio Costarella

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Livio Costarella

Apulia monumentale, a Bari un viaggio ottocentesco nel Portico dei Pellegrini

Romualdo Moscioni fu il fotografo che nel 1891 realizzò il reportage per il Ministero dell’Istruzione

Giovedì 04 Maggio 2023, 13:09

BARI - Nel secolo XI doveva servire da abitazione per i magnati greci. Mentre poco più di un secolo fa, fino al 1928, era un complesso di abitazioni private, liberate poi con non poche difficoltà. Adesso il Portico dei Pellegrini, ubicato di fronte alla Basilica di San Nicola, dopo circa un anno e mezzo di lavori di restauro, viene riaperto al pubblico. E non è un caso che ciò avvenga nell’ambito delle iniziative legate alle celebrazioni dedicate al santo Patrono di Bari, come hanno spiegato ieri mattina nella presentazione ufficiale i principali artefici dell’intervento di riqualificazione: insieme al Priore della Basilica pontifica di San Nicola di Bari, Padre Giovanni Distante, sono intervenuti il sindaco Antonio Decaro, il Funzionario Architetto del Segretariato regionale del MIC per la Puglia Vincenzo Corrado (in rappresentanza del Segretario Regionale Maria Piccarreta) e Giovanna Cacudi, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari.

In occasione della restituzione del Portico dei Pellegrini alla pubblica fruizione è stata inaugurata ieri la mostra fotografica «Apulia Monumentale - Il viaggio di Romualdo Moscioni», a cura della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, nell’ambito dell’attività promossa dalla Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero della Cultura, finalizzata a promuovere la cultura e la lingua italiana all’estero.

L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al prossimo 2 luglio: l’ingresso è libero tutti i giorni (tranne il lunedì), dalle 10 alle 13 e dalle 16,30 alle 19,30, con il servizio visite guidate a cura di «Off The Archive» (infotel: 380.909.21.21). In mostra ci sono 48 stampe originali degli scatti che il 12 novembre 1891 realizzò il fotografo viterbese Romualdo Moscioni (attivo a Roma), in seguito a un lavoro su commissione ricevuto dal Ministero della Pubblica Istruzione: l’incarico era documentare fotograficamente le quattro Reali Basiliche Palatine pugliesi, ovvero la Basilica di San Nicola di Bari, insieme a Santa Maria Assunta di Altamura, Sant’Eustachio di Acquaviva delle Fonti e San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo.

L’operazione di recupero funzionale del Portico dei Pellegrini è stata cofinanziata dall’UE a valere sul POR FESR 2014/2020 della Regione Puglia - Asse VI - Azione 6.7 «Interventi per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale», e rientra nel Progetto Strategico Regionale per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale appartenente ad enti ecclesiastici. Le sale espositive del Portico sono ora dotate di idonei spazi polifunzionali, di strumentazioni e tecnologie all’avanguardia per la comunicazione delle informazioni a tutte le fasce d’età (mediante elementi multimediali di ultima generazione per la fruizione del patrimonio culturale): e la ricca selezione dello storico reportage fotografico di Moscioni è ancor più preziosa, in quanto mostra una delle prime testimonianze scritte dalla luce di architetture monumentali e paesaggi del Sud Italia.

L’esposizione rappresenta il coronamento di un’intensa attività di studio, conservazione e restauro volta a valorizzare la serie fotografica di Moscioni conservata nella Fototeca della Soprintendenza, uno tra i più antichi reportage nella storia della fotografia italiana. Non a caso la cornice della Basilica Pontificia Nicolaiana, già Reale Basilica Palatina, riconnette ai luoghi da cui il fotografo partì alla scoperta di un Sud inesplorato. Durante quella campagna fotografica, terminata nell’estate del 1892 con la guida di Giacomo Boni (allora Ispettore dei monumenti presso la Direzione Generale Antichità e alle Belle Arti), Moscioni allargò lo sguardo ad altri beni culturali pugliesi, lucani e campani, costituendo un catalogo di 235 immagini con il titolo di «Apulia Monumentale».

Nel percorso espositivo si potranno osservare da vicino 48 stampe originali all’albumina che comprendono anche fotografie provenienti dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma e dal Kunsthistorisches Institut di Firenze, immagini d’architettura e di paesaggi, dove i resti archeologici di età romana dialogano con la monumentalità medievale delle opere in pietra.

Contribuiranno a valorizzare il percorso espositivo documenti originali provenienti dall’Archivio di Stato di Bari e riproduzioni digitali dell’Archivio Centrale dello Stato. Parallelamente, mediante l’utilizzo di tecnologie digitali innovative, sarà possibile fruire dei negativi al collodio conservati nella Fototeca dei Musei Vaticani, al fine di creare conoscenza integrata dell’opera e dello stile fotografico di Moscioni. Lo spettatore potrà inoltre immergersi in una dimensione temporale nuova, tra passato e presente, che gli permetterà di osservare con gli occhi di un passante come quei monumenti e quei paesaggi dell’Ottocento si presentano oggi, al fine di favorire riflessioni sulla contemporaneità.

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