Domenica 07 Settembre 2025 | 19:22

Matera, la bellezza dei Sassi affascina Robin Wright

 
ALESSANDRO SALVATORE

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ALESSANDRO SALVATORE

Matera, la bellezza dei Sassi affascina Robin Wright

La star di Hollywood ha creato una linea di abbigliamento: «Così aiutiamo le donne africane vittime di violenza. La mia Claire Underwood contro Putin? Questo è solo in House of Cards»

Lunedì 10 Ottobre 2022, 09:00

12:00

Robin Wright dice di essere così «affascinata da Matera», da perdersi nella bellezza dei sassi. L’attrice di Dallas, all’incontro con la stampa in occasione della sua master class al Matera Film Festival (che ha incoronato Other Cannibals di Francesco Sassi come miglior lungometraggio), che le tributa il premio d’onore, arriva in ritardo. Le voci dicono che la guerriera Antiope abbia perso l’orientamento tra i cunicoli pietrosi riconosciuti dall’Unesco che nel 2016 furono trasformati nell’isola Themyscira per Wonder Woman. «Quando Patty Jenkins mi propose il film, io stavo girando House of Cards. Le dissi subito sì, perché convinta da una trama educativa. E sono stata felice di aver accettato, perché quel progetto ha conquistato il botteghino, come dicono gli oltre 800 milioni di dollari di incasso nel mondo» dice Wright. Cinquantasei anni colmi di luce.

Robin Wright, la zia guida sul campo della millenaria amazzone Diana Prince in Wonder Woman, uccisa e resuscitata nei primi due capitoli della saga DC girata da Jenkins (altra star del III MFF), non farà parte dell’appendice cinematografica che sarà girata nel 2023. È il terzo atto con la prima eroina della storia dei fumetti creata dallo psicologo William Moulton Marston, noto per l’invenzione della macchina della verità. La «sua» Wonder Woman, infatti, riflette una fame di giustizia che eleva la donna a combattente del male, che nella pellicola di Jenkins è rappresentato dalla Grande Guerra, una invenzione di Ares, figlio di Zeus. L’altra sua creatura, la principessa di Themyscira Diana (impersonata dall’israeliana Gal Gadot), per essere più forte viene guidata dalla sacra Antiope. «È stato bello lavorare a questo film interagendo con un gruppo di amazzoni vere e con atleti di sport estremi» svela Right durante la sua master class a Matera, che diventa una lezione intima da stella del cinema.

Eppure, prima di imporsi a diciotto anni nello star system mondiale con la Kelly della soap in stile «Capuleti e Montecchi» Santa Barbara, la motivazione che la spinsero nello spettacolo era da profilo basso. La figlia della venditrice di cosmesi e dell’addetto farmaceutico (Gayle Gaston e Freddie Wright, presto divorziati, Robin crebbe con la mamma a San Diego), iniziò a sfilare come modella per finanziarsi un progetto: trasferirsi nel Terzo Mondo e prendersi cura dei bambini poveri. Da adulta, nonostante la fama conquistata e l’agenda lavorativa, il suo sogno umanitario lo ha comunque realizzato. «Io e Melinda Gates - spiega l’attrice texana - abbiamo creato una linea di abbigliamento da notte per le donne sostenibile, attraverso i cui proventi aiutiamo le donne africane vittime di violenza. Il marchio, che si chiama Pour La Femme, crea anche lavoro».

Il tema dei soprusi richiama inevitabilmente al sexgate che ha travolto Kevin Spacey, le cui verità passano ancora dai tribunali. «Con Kevin ho avuto un normale rapporto per House of Cards. L’altra storia è fatta di voci che io non posso confermare» dice la Claire Underwood per la quale nel 2014 ha ottenuto il Golden Globe come miglior attrice. E se fosse davvero la prima presidente donna degli Stati Uniti quale diplomazia userebbe per fermare Putin contro l’Ucraina? «Non so rispondere a questa domanda, ma posso dire di aver conosciuto Zelensky e la moglie in un incontro di empowerment. Sono persone per bene, vittime come l’intero loro popolo di una guerra assurda, nella quale Putin è mosso dal potere» dice l’attrice che è fresca di una settimana di prove con Tom Hanks, col quale tornerà a girare diretta da Robert Zemeckis nel lungometraggio Here che sarà dopo quasi trent’anni la reunion di Forrest Gump. «Questo film, assieme al fantastico Princess Bride, mi ha cambiato la vita» evidenzia Wright, la quale dice di aver scoperto «di essere a mio agio più dietro la telecamera che davanti. Ho appreso i trucchi della regia da un vecchio macchinista di Martin Scorsese durante House of Cards, che mi ha visto girare 10 episodi, ai quali è seguito il mio primo film Land, diretto nel 2021. Adesso lavoro al prossimo progetto. Sarà una serie tv tratta dal besteller di Megon Abbott The Turnout. Io produrrò e dirigerò la puntata pilota e forse alcuni episodi, e poi reciterò. In una storia ambientata tra ieri e oggi, sarò una ballerina. Torno al mio primo amore, posso dunque interpretarla. Dovrò solo trovare il modo di ringiovanirmi per stare al passo col personaggio». Ma non ci sarà bisogno, Robin Wright è di una bellezza senza tempo. Come un’amazzone.

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