OTRANTO - Un incontro al Museo Sigismondo Castromediano di Lecce per ufficializzare e presentare il progetto di candidatura di Otranto a Capitale della cultura 2025.
L'incontro si è tenuto questa mattina, alla presenza di Francesco Bruni, assessore alla Cultura del Comune di Otranto; Fabio Pollice, rettore dell’Università del Salento, e Luciano Schito, coordinatore del Dossier di candidatura. «Una candidatura di comunità - è stato spiegato - risultato di un percorso partecipativo che l’ha portata a riscoprire la propria identità e a proiettarla nel futuro, ben oltre l’orizzonte della stessa candidatura, seguendo la propria vocazione, ponendo la cultura al centro della propria visione di sviluppo». Tre le direttrici (creatività, mediterraneità e sostenibilità) da cui si sviluppa il progetto che prevede investimenti per le infrastrutture, mobilità e sostenibilità ambientale.
Un progetto redatto in collaborazione con Asset per l'elettrificazione della linea ferroviaria (180 milioni di Euro).
NUOVA OFFERTA CULTURALE
«Dopo la fine della prima fase della redazione del dossier - ha spiegato l'assessore Bruni - si deve passare ora a un sostegno ancor più convinto del percorso della candidatura in ragione della qualità del progetto redatto insieme all’Università del Salento, che delinea scenari molto rilevanti per la futura
programmazione culturale della Città di Otranto. Sarà molto importante che questo percorso sia ancor di più accompagnato e realizzato con tutti gli attori istituzionali - a cominciare da Unisalento e Camera di Commercio, che hanno creduto da subito nell’iniziativa - e dagli stakeholders coinvolti nella fase di progettazione. Siamo convinti che il dossier abbia tutte le carte in regola per superare il prossimo step e traguardare la fase finale del bando».
PATRIMONIO CULTURALE
«Un progetto di comunità, è così che può essere sinteticamente descritta - aggiunge il rettore Fabio Pollice - la candidatura di Otranto a Capitale italiana della Cultura 2025. Una comunità che reinterpreta il proprio patrimonio culturale, mettendolo al centro di un progetto di sviluppo che travalica i confini stessi della candidatura per costruire una visione di lungo termine a cui possa ispirarsi l’agire individuale e collettivo. E così Otranto, mosaico di culture, sotto la guida dell’Università del Salento, ha prodotto un mosaico di idee: un progetto organico e condiviso che guarda al futuro mettendo in valore il passato».
UN PIANO STRATEGICO
«Il Dossier di candidatura nella sua narrativa progettuale - conclude il coordinatore Luciano Schito - compartecipata con i cittadini, gli Enti e le Istituzioni, ci rivela un modello innovativo di pianificazione condivisa: un Piano Strategico omogeneo, in cui le convergenze tra il pubblico e il privato sono il vero punto di forza di questa candidatura. Perché all’autorevolezza e all’autenticità delle idee si aggiungono la forza e la volontà di realizzarle insieme. Perché alle competenze e alla sensibilità di tutto il gruppo di lavoro si uniscono la conoscenza scientifica e l'umiltà del confronto dialettico, dove contano le buone idee e non i ruoli».
I PROSSIMI PASSI
Adesso inizia la fase di sostegno alla candidatura, con un calendario ben preciso. Il dossier sarà esaminato il 15 novembre prossimo dalla giuria del Ministero della Cultura insieme a quello delle altre 15 città italiane che concorrono allo stesso titolo. Tra queste, per la Puglia, anche Monte Sant'Angelo (Foggia). La giuria selezionerà un massimo di dieci progetti finalisti; entro il 20 dicembre 2022, poi, i finalisti saranno convocati a un’audizione pubblica di presentazione e approfondimento del dossier di candidatura. Il 17 gennaio 2023 verrà scelta la città vincitrice, alla quale sarà riconosciuto un contributo pari a un milione di euro.