È stato presentato in anteprima alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia ed è disponibile in esclusiva su RaiPlay «La bambola di pezza», cortometraggio scritto e diretto dal tarantino Nicola Conversa, prodotto da One More Picture con Rai Cinema. Nel cast Mariasole Pollio, che interpreta Mia, la protagonista, Giancarlo Commare, Tommaso Cassissa e Ludovica Coscione, con la partecipazione straordinaria di Claudia Gerini nel ruolo della madre del predatore. L’artwork della locandina è realizzato da Yole Signorelli (@fumettibrutti) mentre la traccia musicale che accompagna la storia è «Insulti» di Carl Brave.
Il corto affronta il difficile tema dell'adescamento on-line, che dopo la pandemia ha raggiunto numeri impressionanti (500mila predatori sessuali attivi ogni giorno in rete e vittime per il 50% tra i 12 e i 15 anni). Ed è un progetto transmediale in quanto è disponibile anche in Virtual Reality 360, sulla App Rai Cinema Channel VR (App Store, Play Store e Oculus). La «Gazzetta» ha fatto qualche domanda a Conversa, tarantino e tra i fondatori del collettivo Nirkiop, classificato nella cinquina dei David di Donatello 2018 con il corto «Mezzanotte Zero Zero» e autore del romanzo «Nella mia testa», uscito nel 2021 per Rizzoli.
Che emozione è stata avere il corto proiettato a Venezia?
«Non ho dormito per una settimana. Invece l’ho affrontato con un tema, tra l'altro, delicato. L'adescamento online, che durante il lockdown è cresciuto del 70%, segue cinque fasi con cui i predatori raggirano la vittima e le fanno confidare emozioni che nella realtà non uscirebbero mai fuori. La protagonista, Mia, affida le sue a un'app inventata per l'occasione, My Dear Diary, che ricalca i social di oggi, e ha il terrore di rimanere sola, una cosa che riscontro anche nella realtà. Ormai non siamo più capaci neanche di goderci un concerto, o di conoscerci dal vivo, perfino le coppie chiacchierano a lungo on-line, poi si incontrano per la prima volta e sanno già tutto l'uno dell'altra».
Da trentenne pioniere del web da molti anni, se oggi fosse adolescente che utente sarebbe?
«Sono da sempre un grande fruitore e penso lo sarei anche oggi. Ho iniziato con Msn, sono cambiati il mezzo e la velocità, ma l'utilizzo dipende anche dall'educazione che uno riceve. Infatti la domanda vera del corto è cosa farebbe un genitore, a volte si incontrano persone timidissime nella vita che sui social sono dei leoni, o millantano cose che dal vivo non esistono. Quello è tutto a discrezione del singolo».
Un cast di giovanissimi, tutti noti sul web. Li ha scelti lei?
«Manuela Cacciamani, produttrice del corto, si è fidata di me e del mio casting. Si parla sempre del web come di una cosa poco seria, invece a mio avviso le persone che ho scelto lo stanno utilizzando nel modo giusto. Con Mariasole Pollio ho fatto due settimane di lettura copione, mi sono approcciato al lavoro cinematograficamente. E poi un grande aiuto è arrivato da Claudia Gerini, che si è innamorata della storia, abbiamo perfino scelto insieme le inquadrature. È umile, si è fidata e lasciata andare, è stato un onore dirigerla».
Un bilancio di questa estate e qualche spoiler sui prossimi progetti?
«Ce n'è uno top secret, che comprende una serie che uscirà l'anno prossimo, e sto anche scrivendo un lungometraggio. Stanno succedendo cose belle. Tutto agosto sono stato in Puglia, ho proiettato il corto alla mia famiglia, e ho capito come la percezione cambia in base all'età. È stato incredibile accorgermi di come qualcosa che avevo scritto io, nel momento esatto in cui ho detto "Azione" per la prima volta, fosse diventata reale».