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Covid in Puglia, la disperazione dei ristoratori: «Perdite dell'80%, situazione catastrofica»

 
Redazione online

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Crisi da Covid, i ristoratori di Bari in protesta: apparecchiano tavola davanti la Prefettura

Foto Luca Turi

Pizzaioli e chef: «Lo Stato ci ha abbandonati, ora tavolo di confronto»

Venerdì 19 Marzo 2021, 17:43

BARI -  I ristoratori italiani chiedono al Governo «rispetto della categoria». La richiesta, alla quale aderiscono anche ristoratori pugliesi, è quella di un tavolo di confronto con Governo e istituzioni per «salvaguardare la ristorazione, ormai diventata una vera e propria impresa, con tutti i costi di gestione annessi, e che rappresenta un Pil importante per l’Italia». «Lo Stato ci ha abbandonati - sostiene Giuseppe Santoro, presidente della Federazione Italiana Pizzaioli - ma noi non ci arrendiamo. Oggi le nostre perdite superano il 75-80% in alcuni casi e nelle piccole città dell’entroterra anche il 95%. Si rimane aperti solo per avere un pò di moneta per continuare a vivere. La situazione che stiamo vivendo è catastrofica». Per Pietro Zito, chef del ristorante "Antichi Sapori» di Montegrosso, nella BAT «è necessario capire le perdite effettive del 2019 e del 2020 mentre i costi fissi sono andati avanti. Capendo la differenza di fatturato tra i due anni, si potrà calcolare il giusto intervento dei ristori. È necessario, in questa fase, il blocco delle cartelle esattoriali, i pagamenti vanno rimandati, i fitti dovrebbero andare in totale credito d’imposta e si dovrebbero annullare le tasse sui rifiuti, perché non abbiamo lavorato e siamo stati chiusi». Alessandro Circiello (Federazione Italiana Cuochi) si dice «fiducioso nel nuovo Esecutivo», auspicando che «a breve si passi dalle parole ai fatti, perché in questo momento le spese continuano a correre mentre siamo fermi. I centri storici italiani, da Roma a Firenze, con Bologna, Napoli, Venezia, Bari e Milano, sono quelli che soffrono di più: un ristorante su tre ha chiuso per sempre».

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