Anime gemelle: Gino Capone, noto sceneggiatore pugliese (nativo di Oria, e noto come scrittore ai lettori de La Gazzetta del Mezzogiorno per i suoi intriganti racconti pubblicati a puntate) e Jerry Calà, arcinoto non solo come uno de i mitici Gatti di Vicolo Miracoli, ma anche come principale protagonista della commedia all’italiana anni ’80. I due saranno il fiore all’occhiello della seconda serata del GFF, Generation Film Fest, il cinema che con proiezioni e talk show racconta le generazioni, fortemente voluto dal Sindaco di Oria , Maria Lucia Carone, e dall’Assessore alla Cultura e al Turismo, Lucia Jaia. Il Film Fest è diretto da Nadia Carbone, attrice, conduttrice e organizzatrice , oritana d’origine, e si terrà in Oria , sul piazzale Municipio, l’8, il 9 e 10 Luglio. Oltre a Jerry Calà e Gino Capone, che presenteranno il loro «Vita Smeralda», icona degli anni ‘2000 per aver profetizzato lo scandalo di vallettopoli , prevede la presenza di altri due autori di film generazionali: Alessio Liguori con «Shortcut», un horror/thriller ,e Matteo Vicino con «Lovers», film sull’amore, premiato nella categoria Film straniero al Fort Lauderdale International Film Festival (Florida). Capone e Calà non sono anime gemelle solo per l’intesa professionale che li ha accompagnati, ma anche perché entrambi , caratterialmente, hanno tenuto in vita il bambino che è dentro ognuno di noi. E non lo mollano ancora. Attualmente, stanno scrivendo a quattro mani un romanzo, tratto da un loro film, ambientato a Cuba e rimasto indebitamente nel cassetto. Il film, e quindi anche il romanzo, s’intitola «La Lavadora» (La Lavatrice) ed è la storia di un grande amore , con un finale a sorpresa, nato nella suggestiva atmosfera dell’Avana. Non è la prima volta che il popolare attore approda in Puglia e, in particolare, ad Oria. Gino Capone, oritano DOC, amante del territorio e cultore della sua cucina, volle a tutti i costi organizzare un pranzo che consentisse a Jerry, siciliano d’origine, trapiantato a Verona e vissuto a Milano , di gustare l’intera offerta culinaria regionale. Incredibile a dirsi, Jerry Calà non saltò una pietanza che fosse una.