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Il ricordo
Carlo Stragapede
02 Marzo 2021
BARI - Fiorello in vena di amarcord in salsa barese. Il popolare showman non ha mai dimenticato i tre mesi di servizio militare a Bari. «Era l’estate del 1982 e stavo lavorando in un villaggio turistico proprio in Puglia - ha raccontato rispondendo a una nostra precisa domanda durante la conferenza stampa di esordio del settantunesimo Festival di Sanremo -. Era l’estate magica dei Mondiali di calcio appena vinti in Spagna dalla nazionale del mitico “Pablito” Paolo Rossi. Una sera mia madre mi telefonò dicendomi che era arrivata la cartolina precetto. Di lì a qualche giorno dovevo presentarmi al 48esimo Reggimento Ferrara, a Bari». Quella unità dell’Esercito si trova al rione Carrassi, nella cittadella militare di via Alberotanza, conosciuta da generazioni con la denominazione di «Casermette».
Rosario Fiorello rievoca quel giorno di 39 anni fa con la immancabile ironia e senza disdegnare qualche battuta in dialetto barese: «Mi presentai in caserma così come venivo dal villaggio, capelli lunghi e maglietta con la scritta Miami Beach. L’ufficiale che ci inquadrava mi notò subito in mezzo agli altri. Con tono perentorio ordinò al caporale “portalo dal barbiere!”. E così fu - prosegue l’amarcord -. Dovete sapere che il barbiere in servizio all’epoca era soprannominato Kocise, perché faceva lo scalpo alle reclute con una macchinetta a mano che oltre ai capelli sembrava strapparti anche la pelle. Conclusi i tre mesi a Bari - racconta l’intrattenitore siciliano con la tipica verve - fui... avvicinato a casa, a Sacile in provincia di Pordenone, dove mi congedai con il grado di caporalmaggiore».
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