Sabato 06 Settembre 2025 | 18:55

Bari, un sabato di passione. Longo: «Non siamo in crisi. Avanti con il nostro percorso»

 
Antonello Raimondo

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Antonello Raimondo

Bari, un sabato di passione. Longo: «Non siamo in crisi. Avanti con il nostro percorso»

«Il Mantova è una squadra con una forte identità. Molto insidiosa da affrontare, fa un calcio molto organizzato, sa cosa deve fare con la palla, soprattutto nel gioco con palla a terra»

Sabato 22 Febbraio 2025, 10:34

BARI - Partita scivolosa, piccolo esame di maturità per un Bari che ha voglia di alzare l’asticella nella lunga volata playoff. La complessità dell’avversario, la matricola Mantova, s’è vista abbondantemente nel match di andata giocato al «San Nicola». Allora fu vittoria pugliese, ma per nulla una passeggiata. Da un lato la chiarissima impronta di gioca della squadra di Possanzini (possesso palla anche nelle situazioni più estreme, quindi coraggio, personalità e giocate memorizzate), dall’altro il pressing feroce ed efficacissimo ordito da Longo. Gara equilibrata, tutt’altro che banale da «leggere».

Mister Longo, non è un periodo brillantissimo per il suo Bari. Dieci punti nelle ultime dieci gare.

«Non bisogna sbagliare l’atteggiamento, l’unica strada essere competitivi. Dobbiamo continuare a lavorare con fiducia e positività, spingendo su tutti gli aspetti, i dettagli. Vogliamo lavorare forte. Non dobbiamo pensare a quello che si dice fuori. Le ultime dieci contano relativamente, conta quello che facciamo e faremo alla fine. Le statistiche contano relativamente, il campionato è fatto di alti e bassi. Sappiamo quali sono le nostre potenzialità, dobbiamo spingere forte. Non si vince perché ti chiami Bari o perché siamo il sesto pubblico d’Italia».

L’errore di Radunovic figlio del calcio moderno che chiede l’avvio dell’azione dal basso?

«Il ragazzo è sereno. Anche lui ha vissuto l’errore con stupore e non si è spiegato perché abbia fatto quella scelta. Ma deve stare tranquillo. Parliamo di un portiere forte, che sa parare, di grandissimo valore in questa categoria. Deve smussare qualche errore nella gestione della palla. Io non chiedo impostazione dal basso. Doveva darla al “quinto”. È stata una scelta sbagliata, come ce ne sono tante durante la gara da parte di tutti i calciatori in tutte le squadre».

Il caso Dorval. Il giudizio a freddo. È razzismo o solo un episodio di campo, pur gravissimo e da condannare in tutte le sedi?

«Voglio pensare che sia un episodio sgradevole e non di razzismo, mi farebbe rabbrividire il contrario. Le cose di campo ci saranno sempre, ma si possono fare in mille modi e maniere diverse. L’oltre deve avere un limite, ci deve essere un recinto. Sono episodi che dunque vanno troncati sul nascere».

L’emergenza in difesa è abbastanza pesante. Solo tre calciatori a disposizione. È stato un errore non ingaggiare qualcuno a gennaio?

«Credo che dovremmo vedere un po’ di luce la prossima settimana. Ci sono ottime probabilità di recuperare Simic e Vicari. L’emergenza riguarda questa gara in quel reparto, ma è un fattore che può capitare in un campionato. Dobbiamo avere soluzioni alternative. Il capitano con un problema cronico? Abbiamo rassicurazioni dallo staff medico. Con il suo rientro e quello di Simic si possa sopperire a questa emergenza».

Sta valutando l’utilizzo della difesa a 4?

«Sì, è un’opzione che abbiamo e che valutiamo perché siamo a corto di uomini. E non è detto che non possa essere adottata».

Quale opinione ha del Mantova?

«È una squadra con una forte identità. Molto insidiosa da affrontare, fa un calcio molto organizzato, sa cosa deve fare con la palla, soprattutto nel gioco con palla a terra. Sappiamo di incontrare un avversario che ci obbligherà a fare una partita di grandissima attenzione e concentrazione. Gara che avrà equilibri molto sottili nelle due fasi. Dovremo essere molto bravi a leggere la gara».

In attacco a che punto sono i lavori in corso?

«Con la Juve Stabia eravamo in emergenza a centrocampo, abbiamo scelto di iniziare con due centravanti di struttura. Nella gara successiva abbiamo optato per Bellomo in base al piano gara e in base alle sue condizioni. In questo momento andremo sempre a scegliere chi sarà in grado di offrirci garanzie. Abbiamo bisogno di gente che sta bene, che stia dentro la partita, è questa la prima condizione dirimente».

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