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Moreno Longo non si nasconde nel commento post gara: «Per il Bari ripresa senza ritmo»

 
pierpaolo paterno

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pierpaolo paterno

Moreno Longo non si nasconde nel commento post gara: «Per il Bari ripresa senza ritmo»

Analisi tecniche e tattiche dell'allenatore dei biancorossi, che prova a smorzare i toni di una contesa tutta scintille

Lunedì 13 Gennaio 2025, 12:24

Per rendere l’idea di un pomeriggio dagli infuocati attriti al «Città del Tricolore», basta rileggere i frames di un tesissimo primo tempo tra un gol annullato a Portanova, il rosso al granata Lucchesi nel secondo di dieci minuti di recupero, costanti momenti di sospensione ed una miriade di cartellini gialli. Clima esacerbato anche al rientro negli spogliatoi. La scena madre, Viali che strattona Benali beccandosi la seconda espulsione di giornata. Il film di Reggiana-Bari, primo atto del 2025, scorre sui binari dell’alta tensione.

Analisi tecniche e tattiche nel commento post gara di Moreno Longo. L’allenatore del Bari prova a smorzare i toni di una contesa tutta scintille. Ci si concentra sulla prestazione della squadra: «Nel primo tempo siamo stati aggressivi. Si è mantenuto un buon possesso palla. Nel secondo tempo, siamo rientrati con meno intensità e dinamismo. Più preoccupati di come trovare la contro misura al nuovo schieramento dell’avversario, anziché mantenere il ritmo del primo tempo. Così non abbiamo sfruttato la superiorità numerica, esponendoci alla pressione della Reggiana. Sino a che i subentranti hanno alzato il baricentro della squadra. La superiorità netta si è vista solo nell’ultimo quarto d’ora. Vedi le occasioni capitate a Sibilli, Manzari e Lasagna. Potevamo essere più precisi».

L’unico a saltare l’uomo, come al solito, è stato Dorval. Anche la panchina ha immesso poca qualità: «È una questione di caratteristiche - continua Longo -. Le conosciamo bene. La squadra la conosciamo. È questa. Sappiamo che può essere rinforzata per disporre di qualità diverse, anche nell’uno contro uno. Così Falletti e Sibilli potranno essere determinanti. Sibilli si danna l’anima per tornare al gol, quello che è stato l’anno scorso. Dobbiamo migliorare con quelli che abbiamo e, magari, cercare qualcuno per alzare questo livello».

Da Reggio Emilia, dei passi indietro rispetto alla vittoria sullo Spezia: «Si è fatta una partita diversa - precisa Longo -. Ogni gara ha una storia a sé. Pensare di dominare a Reggio non è nelle nostre corde. Lo dico con sincerità. La differenza l’ha fatta Portanova, giocatore di A. Sappiamo bene cosa siamo. Dobbiamo lottare per qualsiasi punto, su ogni campo. Non possiamo dettare legge. Lo facciamo con dignità e serietà. Pensare di fare trenta gare come contro lo Spezia è fuori luogo».

Di fatto, è mancata la zampata degli attaccanti che non vedono la porta: «Fa parte di un bagaglio tecnico e in questo stiamo mancando. Le risposte sono il mercato e il lavoro. Io mi occupo di questo secondo aspetto. Novakovich ha avuto un problema al collaterale. Vediamo il risultato degli esami medici. Potrebbe saltare qualche partita. Favilli rientrerà in squadra, ma faremo delle valutazioni. Per fare mercato, quando uscirà un giocatore ne entrerà un altro. Lo ha già detto Magalini». La chiosa di Longo per fare un po’ di chiarezza sui minuti di sospensione nel corso del primo tempo: «Pare siano arrivati insulti razzisti contro Dorval. Poi, cori sessisti contro l’assistente donna. C’era molto confusione. Comunque, restano situazioni spiacevoli».

Al centro dell’episodio del gol annullato alla Reggiana, Ahmad Benali si accoda al mister: «Si è fatto meglio undici contro undici. Nel secondo tempo siamo stati poco lucidi. Questo punto ce lo teniamo stretto, ma è un peccato non averla vinta. Dorval? E’ un punto di riferimento per noi. Cerca sempre di incidere. Anche chi è entrato dalla panchina, lo ha fatto bene creando delle situazioni da gol». Beccato in maniera sistematica dal pubblico emiliano, il centrocampista non le manda a dire: «Non ho capito la reazione della gente. Credo di aver subito un fallo netto, ho ancora il segno del pestone subìto sul piede. C’era un ambiente molto strano. Di rado ho visto cose come oggi. La gente dovrebbe dare l’esempio, non sfogarsi». Oltre che strattonato da Viali a fine primo tempo: «Era arrabbiato. Volevo solo dargli la mano. Poi ci siamo chiariti». «La partita - conclude Benali - non era facile, né scontata. Abbiamo cercato di mantenere la nostra identità. Il gruppo è nuovo, l’allenatore pure. C’è comunque da migliorarsi. Così come da analizzare questa partita. Nella prima parte del secondo tempo non siamo stati all’altezza».

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