Sabato 06 Settembre 2025 | 06:45

Regalia: «Bello il Bari, il mercato? A gennaio arma a doppio taglio»

 
Davide Lattanzi

Reporter:

Davide Lattanzi

Regalia: "Bari, non aver pauraa costruire il tuo nuovo futuro"

Le mosse biancorosse. L'obiettivo è provare a puntellare il centrocampo

Venerdì 06 Gennaio 2023, 12:50

BARI - «Il mercato di gennaio è un’arma a doppio taglio: occorre affrontarlo con estrema lucidità». Non può esserci consiglio più prezioso, se a pronunciarsi è Carlo Regalia. L’ex direttore sportivo di Gallarate ha trascorso una vita nel Bari: da allenatore dal 1972 al ‘74, da direttore sportivo dal 1977 all’83 (costruendo la famosa squadra «dei baresi» che sfiorò la serie A nel 1982), infine da direttore generale dal 1993 al 2003, con due promozioni nel massimo campionato e ben sei campionati trascorsi sul palcoscenico più prestigioso lanciando talenti provenienti dal vivaio come Bigica, Amoruso, Ventola e Cassano, pescandone nelle categorie inferiori (i vari Zambrotta, Sala, De Ascentiis sono approdati alle big italiane) o all’estero (Masinga, Neqrouz, Kennet e Daniel Andersson, Ingesson, Osmanovsky gli esempi più eclatanti). E allora, ecco come il dirigente lombardo immagina i movimenti biancorossi nell’attuale campagna trasferimenti.

Carlo Regalia: il Bari ha chiuso l’andata al quarto posto, come conviene muoversi sul mercato?

«Pur presentandosi non proprio tra le assolute favorite, il Bari è stato una bella realtà nella prima parte di campionato. La squadra si è distinta soprattutto per una marcia molto costante, per la capacità di reagire alle avversità e di affrontare alla pari qualsiasi avversario. Dispiace solo che i biancorossi non siano riusciti a regalare molte gioie al grande pubblico. Penso al match con il Genoa: se fosse arrivato un successo contro un avversario così quotato e davanti a quasi 50mila spettatori, il segnale sarebbe stato inequivocabile. Sul mercato, c’è poco da consigliare: le strategie possibili sono soltanto due».

Ce le illustra?

«La prima è quella scelta più o meno da tutti: cercare gli innesti che innalzino il livello della squadra. Sembra scontato, invece occorre estrema attenzione. Magari insegui un nome che, in realtà, poi non ti aggiunge nulla. Oppure inserisci il top player per eccellenza che, però, non ingrana e finisce con lo scombinare gli equilibri del gruppo. Il Bari funziona proprio per l’unione del suo collettivo. Verrebbe facile pensare che con due acquisti di peso si possa puntare dritti alla serie A: ebbene, se si opta per un paio di investimenti di spessore, serve valutarne l’impatto e la funzionalità nel gioco, non soltanto il curriculum. Vedrei bene, ad esempio, un regista rapido di pensiero, abile a verticalizzare subito per la velocità delle punte, ma mi rendo conto che un profilo del genere sia raro. Così come non è semplice reperire un elemento migliore di una garanzia nel ruolo come Maiello».

E la seconda strada?

«Ecco, forse la vedo più percorribile per il Bari. Bisognerebbe cercare dei giovani di prospettiva che potranno anche arrivare come alternative al ceppo base, ma possono essere utili anche per la programmazione futura. Resto convinto che, scandagliando a dovere la C, si possono ancora trovare elementi con un potenziale da sviluppare».

L’attenzione generale, però, è sui gioielli Caprile e Cheddira: come comportarsi di fronte ad offerte allettanti?

«Non posso fare i conti in tasca al club, ma il mio consiglio è non cedere mai i pezzi pregiati a metà stagione: quasi sempre incassi meno del loro valore e sostituirli diventa un problema spesso insormontabile. Caprile in particolare è il portiere titolare: toccare un pilastro così delicato sarebbe pericoloso. Cheddira è il capocannoniere della B, ha disputato il Mondiale: qualcuno busserà con buoni argomenti. Ma poi dove si troverebbe la possibilità di rimpiazzarlo a dovere? Chi ha calciatori di valore non se ne priva ora. Vale per le altre, a maggior ragione deve valere per il Bari che ha le carte in regola per sognare fino in fondo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)