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Antonio Calò
08 Novembre 2020
LECCE - «Oggi, a Chiavari, il Lecce dovrà cercare innanzitutto di conquistare l’intera posta in palio, per riprendersi qualche punticino di quelli lasciati per strada nelle prime gare, e dovrà anche compiere un ulteriore passo in avanti dal punto di vista della crescita dei singoli e del collettivo, che nelle ultime uscite è stata evidente. Soprattutto a Torino, con i granata, in Coppa Italia Tim, pur perdendo, ed al Via del Mare con il Pescara, in campionato, vincendo, i giallorossi hanno evidenziato dei progressi inequivocabili. Ebbene, contro la Virtus Entella è auspicabile che si superi un altro gradino nell’ottica dei miglioramenti che una formazione come quella giallorossa, che ha cambiato parecchio rispetto al recente passato, deve necessariamente ottenere per gradi». E’ così che Dario Levanto, ex calciatore del Lecce, cresciuto nel vivaio, in seguito allenatore del settore giovanile del sodalizio salentino, inquadra l’incontro che, oggi, alle 21, vedrà l’undici diretto da Eugenio Corini impegnato sul terreno dei bianco-azzurri liguri.
«L’Entella è la classica compagine di serie B, combattiva, coriacea, mai doma, che proverà ad esaltarsi dinanzi ad uno schieramento come il Lecce, che ha ben altro blasone - nota Levanto - La squadra guidata da Tedino avrà anche il vantaggio di essere abituata al terreno in sintetico sul quale verrà disputata la gara. Mancosu e compagni, però, hanno le proprie certezze, stanno progredendo, sono consapevoli della propria forza ed hanno quindi i mezzi per imporsi, affrontando la contesa con equilibrio e con attenzione, in quanto altrimenti le brutte sorprese, nel calcio, sono sempre dietro l’angolo. L’atteggiamento dei giallorossi, d’altro canto, non muta certo in base ai rivali di turno perché un team come quello salentino, che è attrezzato per puntare alla promozione, tenta sempre di imporre la sua idea di gioco».
Contro il Pescara, si è ammirato un Mariusz Stepinski in grande spolvero. «La forza del Lecce sta in un organico ampio e ricco di alternative in tutti i reparti ed in ogni ruolo, con alcuni elementi che possono essere impiegati in più posizioni e con differenti mansioni - rimarca l’ex centrocampista giallorosso - In questo contesto, di volta in volta, possono esaltarsi le individualità, com’è accaduto domenica con l’ottima performance dell’attaccante polacco. In un gioco di squadra, però, il singolo, per quanto bravo, non può determinare, da solo, l’esito di una sfida, anche se può contribuire in maniera significativa ad orientarlo».
A Chiavari, ci sarà da battagliare. «Chi conosce il calcio sa che un match può essere facile solo sulla carta e quello odierno non lo è nemmeno sulla carta - conclude Levanto - Nel confronto con l’Entella, si vedrà all’opera il solito Lecce sempre propositivo, ma spero si dimostri anche capace di fare tesoro di qualche strafalcione che pure ha commesso sin qui. Questo aspetto è determinante nel lungo periodo perché si cresce sia sfruttando sempre meglio i propri pregi, ma anche limando sempre più i propri difetti».
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